Pertosse, come si manifesta e come prevenirla

Il punto dopo il caso delle due neonate morte a Bergamo a causa del contagio: le mamme non erano vaccinate
Un neonato in incubatrice - Foto Archivio © www.giornaledibrescia.it
Un neonato in incubatrice - Foto Archivio © www.giornaledibrescia.it
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Malattia infettiva molto contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis, la pertosse può presentarsi, nei neonati, in forme molto gravi ed essere addirittura mortale, come accaduto alle due bimbe decedute a Bergamo.

Diffusa in tutto il mondo, la pertosse è diventata poco frequente nei Paesi in cui è stata introdotta la vaccinazione nell'infanzia. Il reale impatto nella popolazione è «probabilmente sottostimato negli adolescenti e nei giovani adulti a causa del quadro clinico atipico che si presenta in questi soggetti e dello scarso ricorso alla conferma di laboratorio», si legge sul portale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Il contagio avviene attraverso goccioline di saliva diffuse nell'aria quando il malato tossisce; il periodo di incubazione è di circa 10 giorni e la malattia è altamente contagiosa soprattutto nel periodo iniziale. Gli antibiotici possono ridurre il periodo di infettività a circa 5 giorni.

La malattia si manifesta all'inizio con una tosse lieve, accompagnata da febbre e secrezioni nasali: la fase catarrale dura da 1 a 2 settimane. Progressivamente la tosse diventa parossistica e questa fase convulsiva può durare più di 2 mesi e causare anche casi di apnea, cianosi e vomito. La terapia consiste di antibiotici per abbreviare la durata della malattia. Per alleviare i sintomi, vengono prescritti anche antitussivi, sedativi.

Nei bambini piccoli le complicazioni più gravi sono sovrainfezioni batteriche che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche come le encefaliti. I colpi di tosse possono anche provocare delle emorragie sottocongiuntivali e nel naso. Il vaccino è obbligatorio per i nuovi nati (incluso nell'esavalente) e raccomandato a donne in gravidanza per proteggere il nascituro nei primi mesi di vita. L'immunità declina col tempo e i richiami andrebbero fatti ogni 10 anni.

 

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