A Chiari la macchina del freddo che allevia i dolori della chemio

È in funzione nel reparto di Oncologia. Il prezioso sostegno dell’associazione «IN Salute Franciacorta»
L'ospedale di Chiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'ospedale di Chiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

All’ospedale di Chiari è in funzione una «macchina del freddo» che allevia i dolori causati dagli effetti collaterali di alcuni farmaci usati durante la chemioterapia. A dotare dello strumento innovativo l’Asst Franciacorta, diretta da Mauro Borelli, è stato l’impegno per un progetto condiviso da più realtà ben radicate nelle comunità di riferimento: l’associazione di volontariato «IN Salute Franciacorta», la Fondazione Cassa rurale ed artigiana di Capriolo e la Banca di Credito Cooperativo del Basso Sebino.

Insieme, hanno sostenuto il reparto di Oncologia di Chiari, diretto da Antonino Castro, che si fa carico dei trattamenti chemioterapici per i pazienti del territorio. 

A cosa serve una «macchina del freddo?». Intanto, uno degli effetti collaterali di alcuni farmaci chemioterapici utilizzati soprattutto nella terapia dei tumori gastrointestinali, ben noti a chi è sottoposto alle cure, è l’insorgenza della neuropatia periferica. In base al tipo di fibre nervose coinvolte, le persone colpite hanno disturbi quali debolezza, formicolii e dolore.

Con l’ausilio dell’apparecchiatura medicale, mani e piedi del paziente vengono raffreddate mezz’ora prima dell’inizio della chemio e per tutta durata della seduta. «Il farmaco principale usato nella terapia dei tumori gastrontestinali provoca la disestesia, alterazione della sensibilità tattile, che i pazienti vivono, soprattutto nei periodi freddi o a contatto con sostanze fredde, come formicolio alle dita delle mani e dei piedi, punture di aghi al palmo delle mani e alle piante dei piedi, scosse, fastidio alla deglutizione - spiega l’oncologo Antonino Castro, che è anche presidente dell’Associazione -. Inoltre, gli effetti collaterali della chemioterapia influiscono negativamente sulla quotidiana autonomia del malato che, difficilmente, riferisce la difficoltà di abbottonarsi la camicia, l’impossibilità di proseguire nell’uso di uno strumento musicale, talvolta difficoltà ad accarezzare una persona, gesto molto importante per tutti e, soprattutto, per chi ha una malattia oncologica».

Lo strumento innovativo - del costo di 23mila euro - utilizza il freddo, applicato in corrispondenza di mani e piedi attraverso guanti e calze tecnologicamente evoluti. Freddo che, attraverso la sua energia fisica, induce una vasocostrizione ostacolando l’accesso del chemioterapico. In questo modo, impedisce la neurotossicità indotta dal deposito di questi farmaci sulle terminazioni nervose consentendo e permettendo così il mantenimento dell’integrità delle guaine mieliniche dei nervi e l’efficacia della percezione sensoriale tattile.

«IN Salute Franciacorta» è un’associazione di volontariato presieduta dallo stesso Antonino Castro che si è costituita a Capriolo un anno fa proprio con l’obiettivo di sostenere il reparto di Oncologia di Chiari e i pazienti che si sottopongono a terapie oncologiche, anche attraverso un progressivo coinvolgimento della comunità. L’idea nasce «dalla volontà di offrire un’assistenza di qualità, senza barriere di tipo geografico o sociale».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia