L'influenza sta arrivando, i consigli per affrontarla

Il picco è previsto per metà gennaio. I medici: «Attenzione all’uso degli antibiotici»
L'influenza è già arrivata © www.giornaledibrescia.it
L'influenza è già arrivata © www.giornaledibrescia.it
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Il picco dell'influenza è prevedibile si verifichi a metà gennaio, con rischi maggiori per anziani e bambini. Ad affermarlo è la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), che invita a fare attenzione all'uso degli antibiotici e ribadisce l'utilità del vaccino.

Negli ultimi giorni sino al 31 dicembre, rileva la Simit, «sono state colpite in Italia oltre 673mila persone registrate, per un totale di oltre 2 milioni di italiani interessati dall'inizio dell'epidemia. E sono soprattutto i bambini i più colpiti, tra i 5 e i 14 anni, mentre le regioni con più casi sono Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Calabria».

«Il picco quest'anno dalla metà di gennaio è in linea con le previsioni - rileva Massimo Galli, presidente Simit - mentre lo scorso anno il picco fu registrato a dicembre. Il fatto che vengano colpiti i bambini suggerisce che i ceppi implicati quest'anno trovano nella popolazione infantile un particolare contesto di suscettibilità».

Quanto ai consigli, rileva la Simit, è essenziale rimanere a riposo e al caldo, bere bevande calde, usare antiinfiammatori e antipiretici. Inoltre, è da auspicare un uso consapevole degli antibiotici, solo nei casi di complicanze batteriche. In genere vanno invece evitati, poiché si tratta di forme virali che possono essere curate con terapia sintomatica.

È «ancora consigliato - afferma inoltre Claudio Mastroianni, Segretario Simit e Direttore della Unità Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma - l'uso del vaccino antiinfluenzale, la principale arma a nostra disposizione». L'influenza infatti, rileva, «non si esaurirà prima di fine febbraio.

A marzo e aprile, invece, potrebbero giungere da noi altre forme virali respiratorie che possono causare sindromi simil-influenzali. A rischio saranno ancora gli anziani, con comorbidità che possono andare incontro a complicanze polmonari e cardiache. È importante che questi pazienti vengano costantemente monitorati dal medico di base. Non è tuttavia consigliato il ricovero - conclude - se non in presenza di complicanze particolari».

 

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