MuSa, teatro e cultura: Salò sogna il turismo tutto l’anno

Dibattito con il sindaco Ubi Banca e il GdB. Guerri annuncia: «Nel 2018 una nuova grande mostra»
  • Qualità della Vita fa tappa a Salò
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  • Il tavolo. La nostra ricerca sulla Qualità della vita ha fatto tappa a Salò
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La cultura è il tessuto connettivo della comunità, ma anche un importante strumento economico, un motore per valorizzare la città, il volano che deve trasformare il turismo da stagionale ad annuale. Ne è convinto il sindaco Gianpiero Cipani, e per questo Salò sta investendo molto sulle attività del MuSa, sul nuovo Palazzo della Cultura pronto in settembre-ottobre nell’ex tribunale, sul teatro comunale per la cui rinascita adesso ci sono le risorse.

Senza dimenticare altri ambiti, a cominciare dai servizi, con il progetto concreto per la riapertura dell’ospedale. Tutte operazioni (soprattutto quest’ultima) che, parole del sindaco, faranno «cambiare il passo a Salò», aumentando ancora di più la già alta qualità della vita. Un livello favorito dal tessuto associativo, davvero straordinario in tutti i campi, e ovviamente dal contesto naturale.

Dal 2012 al 2016 Salò ha visto crescere la popolazione, il reddito complessivo medio, la raccolta differenziata, mentre i reati sono diminuiti. Eccelle per i servizi, il tempo libero, l’ambiente. Condizioni che gli hanno fatto guadagnare il terzo posto nel Rapporto 2017 sulla qualità della vita nei 38 maggiori Comuni bresciani.

Ne hanno parlato l’altra sera, nella Sala dei Provveditori, il sindaco Cipani, il direttore del MuSa e presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri, il direttore territoriale di Ubi Giuliano Balducchi, il nostro vice direttore Gabriele Colleoni, stimolati dalle domande del vice caporedattore Claudio Venturelli.

Cominciamo dal MuSa. «È stato una grande sorpresa», ha sottolineato Guerri. «Nato dal niente, in due anni è cresciuto in maniera incredibile, nel 2017 abbiamo avuto oltre 40mila visitatori». Il 2018 «sarà ancora meglio, grazie ad una grande mostra che stiamo preparando». Nessuna anticipazione sul tema, ma la promessa «di invadere la città con cose clamorose. Il lungolago, ma anche la Fossa rinata dopo i lavori di sistemazione. Altro che il contanier nero del 2017 che fece scalpore».

Intanto, martedì 27, al primo piano del MuSa sarà aperta la nuova sezione archeologica con i reperti della necropoli romana del Lucone, prima confinati (e sacrificati) nel fondaco di Palazzo Coen. «Il MuSa - parole di Guerri - diventerà sempre più un motore culturale, con tante attività. Un museo deve fare di tutto». Conterà anche la sinergia con Garda Musei, il network che coinvolge Gavardo, Sirmione, Desenzano, Manerba, Toscolano Maderno, Gardone Riviera...

A proposito, a margine, Guerri ha rivelato che il Vittoriale l’anno scorso ha fatto il record di fatturato: 3,5 milioni di euro (e 258mila visitatori). Adesso c’è un’altra sfida: la rinascita del teatro comunale. Guerri, in accordo col sindaco, ha ribadito l’idea: «Puliremo l'interno dal guano, metteremo in sicurezza e faremo spettacoli ad invito per raccogliere fondi». Da aggiungere a quelli recuperati dal Comune nell’operazione Tavina.

Cipani punta molto sul restyling della Fossa, sull’attività del MuSa («Un museo dinamico, mai fermo»), sul nuovo Palazzo della Cultura. «In settembre-ottobre - ha precisato - faremo l’inaugurazione di quest’ultimo. Un’opera costata 830mila euro, per biblioteca, Ateneo, Centro studi sulla Repubblica Sociale». Un altro tassello al mosaico che fa di Salò una capitale culturale del Garda, e non solo. Un «dinamismo progettuale» invidiabile, ha commentato Gabriele Colleoni, che non fossilizza il passato, ma «ne fa le radici del futuro valorizzando la storia e l’ambiente».

Per altro, anche Ubi è della partita, essendo fra gli sponsor della prossima mostra del MuSa. «La Banca - ha sottolineato Balducchi - ha interesse che la cultura cresca, perché fa crescere il territorio e dunque la Banca che in esso e per esso opera». Una mano allo sviluppo può certamente venire dalla neonata Associazione commercianti. L’alleanza fra negozianti e albergatori era un obiettivo rincorso da anni a Salò. Finalmente è diventato concreto.

«La novità fa ben sperare», ha detto Cipani. «L’interazione fra le categorie dovrebbe portare risultati positivi». Uno storico: l’apertura dei negozi la sera e degli alberghi tutto l’anno. Si vedrà. Di sicuro, ha commentato il vice direttore Colleoni, «la collaborazione fra commercianti e albergatori è un elemento positivo per tutto il territorio, per il ritorno che può determinare in chiave turistica».

Intanto, il settore sta registrando una certa ripresa. Balducchi conferma: «Ci sono tanti investimenti nella ricettività e nei negozi. Le erogazioni di Ubi sono cresciute di un terzo». Balducchi ha parlato di «capacità di resilienza» del settore, «nel tentativo di trovare un nuovo equilibrio». Sui buoni progetti e per le nuove idee, «Ubi è sempre pronta a dare una mano». Con un indice climatico ideale, le bellezze architettoniche e naturalistiche, il paesaggio lacustre, una buona qualità dell’aria e dell’acqua, una invidiabile dotazione di impianti sportivi e di negozi, un livello discreto di sicurezza, servizi estesi (e in previsione un presidio sanitario nuovo e funzionale), Salò può guardare al futuro con ottimismo.

Alcuni punti deboli del passato, come la raccolta dei rifiuti, sono stati superati. La differenziata («Grazie soprattutto al senso civico dei miei cittadini», ha sottolineato Cipani) è passata dal 30 al 70 per cento. Una cittadina più pulita e ordinata non può che far bene all’immagine turistica di Salò, spinta dalle nuove iniziative. Perché con la cultura si mangia.

 

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