Bedizzole, terra di mezzo con la vocazione per l’impresa

Dibattito con il sindaco con Ubi Banca e il GdB: la resistenza alla crisi e la forte voglia di futuro
  • Tappa 3, Qualità della Vita a Bedizzole
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AA

Una Terra di mezzo fra il lago e l’entroterra, le Colline Moreniche e la campagna. Ospitale per l’agricoltura e l’artigianato, l’allevamento e l’industria. Che ha risentito della lunga crisi economica, ma che dimostra, nel numero delle nuove imprese, la volontà di guardare al futuro. Grazie, anche, ad un tessuto sociale solido, innervato dall’associazionismo e dal volontariato. Bedizzole denuncia alcuni problemi di carattere ambientale (a cominciare dalle Pm10) e sul lato sicurezza soffre il fenomeno dei furti in casa, ma certamente gode di una discreta salute.

Come ha certificato il confronto dell’altra sera (qui la registrazione integrale) nella sala consiliare, protagonisti il sindaco Giovanni Cottini, il vice direttore del Giornale di Brescia Gabriele Colleoni, il direttore territoriale di Ubi Giuliano Balducchi, coordinati dal vice caporedattore Claudio Venturelli; insieme a loro, tanti ospiti della società civile locale. Il dibattito ha avuto come filo conduttore la nostra ricerca sulla Qualità della vita nei 38 maggiori Comuni bresciani, capitolo Bedizzole. Una cosa balza all’occhio nell’indagine: l’alta natalità delle imprese nel 2016, ben 81.

«Bedizzole - parole del sindaco - è un paese attrattivo, per la posizione strategica e perché i terreni sono meno costosi che altrove». La nascita di nuove imprese è il segno tangibile «della voglia di scommettere sul futuro». La «vocazione del paese - secondo Cottini - è dare spazio a queste attività, ma senza dimenticare che da sempre abbiamo un artigianato forte e un’agricoltura di grande qualità, una eccellenza gardesana».

In effetti, è il ragionamento di Gabriele Colleoni, Bedizzole, «cerniera fra lago ed entroterra, offre opportunità importanti. Il Comune ha una responsabilità maggiore nel valorizzare la sua doppia vocazione: favorire l’imprenditorialità, tutelare il territorio con una economia sostenibile». L’agroalimentare di qualità offre prospettive interessanti. «C’è una agricoltura di ritorno», ha confermato il direttore Balducchi. «Dal nostro osservatorio notiamo l’attivismo dei giovani. Accanto al naturale cambio generazionale nelle aziende - ha sottolineato - c’è la nascita di imprese nuove. Un fenomeno positivo, che Ubi favorisce quando ha di fronte progetti sostenibili dal punto di vista economico». Agricoltura fa rima con ambiente.

E qui ci sono alcune criticità. La non buona qualità dell’aria, innanzitutto. La vicinanza di tangenziali e autostrada gioca a sfavore. «Stiamo lavorando con Calcinato, Montichiari e Lonato al progetto Life», ha spiegato il sindaco. «Centraline e strumenti di rilevamento in grado di monitorare la situazione e suggerire soluzioni». I Comuni hanno aderito ad un bando dell’Unione Europea per reperire le risorse e attendono la risposta. Che ovviamente sperano positiva.

In ballo c’è anche la richiesta di A2A per l’attivazione di un impianto di riciclo dell’umido. Una struttura per smaltire 70mila tonnellate l’anno. «Nulla è ancora deciso», ha detto Cottini. «La decisione finale spetta alla Provincia». La posizione del Comune è chiara: «Non barattiamo la qualità del territorio e la salute dei cittadini con il denaro». L’Amministrazione ha commissionato ad una società lo studio per verificare l’impatto ambientale del progetto. «Sono state rilevate alcune criticità. Se alla fine tutto sarà risolto, valuteremo che parere dare, se continueranno ad esserci problemi, diremo di no». Sapendo, ripetiamo, che l’ultima parola tocca alla Provincia. Sicurezza.

Un altro tema delicato, abbiamo detto, è la sicurezza. Non c’è alcuna emergenza, ma l’attenzione è rivolta ai tanti furti in casa, reato particolarmente odioso. «Anche in questo caso paghiamo la vicinanza delle grandi vie di scorrimento e dunque di fuga». Negli ultimi due anni, parole del sindaco, «abbiamo installato una quarantina di telecamere e all’ingresso del paese i portali con la lettura delle targhe». Il Comune appoggia una iniziativa partita dal basso. Alcuni volontari hanno espresso la volontà di costituire gruppi per il controllo di vicinato. Niente ronde o vigilantes, ma cittadini che segnalano alle forze dell’ordine anomalie nel loro quartiere. Il servizio, ha annunciato Cottini, sarà attivato presto. «È una buona pratica che si sta diffondendo», ha commentato Colleoni.

Diversi paesi stanno sperimentando il controllo di vicinato. «Alla base - ha detto il nostro vice direttore - deve comunque esserci la fiducia reciproca tra le forze dell’ordine e i cittadini». Un punto di forza di Bedizzole è la demografia, con una buona natalità e un’alta media di componenti delle famiglie. Temi legati alla possibilità, per le giovani coppie, di acquistarsi la casa. Balducchi: «Negli ultimi due anni sono molto aumentate le richieste di mutui. I giovani ci credono». Del resto, il direttore di Ubi ha sottolineato «l’incredibile capacità di resilienza dimostrata da questo territorio negli anni della crisi».

Tempi duri, in cui il Comune non ha smesso di puntare sul’istruzione e sulla cultura: «Centomila euro l’anno investiti nei progetti speciali delle scuole e altri 35mila nelle iniziative culturali. Molte, per altro, organizzate a costo zero». Spesso con l’aiuto dell’attivissimo volontariato (ne parliamo nell’altra pagina). Tanto da far sentire Cottini «orgoglioso di essere sindaco di questa grande famiglia che è Bedizzole. Fare il sindaco è difficile, ma è anche entusiasmante in una comunità che conta 56 associazioni».

 

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