Farmaci: la massima efficacia dall'adesione alla terapia

Pubblicati su una rivista scientifica internazionale i risultati dello studio che ha visto l'Ordine dei farmacisti bresciani capofila
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Duecentomila morti e milioni di euro ogni anno. Questo il costo europeo, in vite e in denaro, della mancata aderenza alla terapia medica, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Eppure, esiste una strada percorribile per migliorare la qualità di vita dei pazienti e i bilanci della sanità. Lo ha dimostrato lo studio Mur (revisione dell’uso dei medicinali), promosso dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani e che ha visto Brescia come capofila del progetto nazionale, in collaborazione con la Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent e con la London School of Economics.

Dal lavoro è emerso che se nel rapporto di condivisione delle scelte terapeutiche, oltre al medico e al paziente, si aggiunge anche la figura del farmacista, aumenta del 25% il numero di persone delle quali si riesce a controllare la malattia - la sperimentazione ha riguardato l’asma -, con un risparmio che va dagli 87 ai 297 euro per paziente l’anno. Nel complesso, per il Servizio sanitario nazionale si traduce in una riduzione di costi complessivi tra gli 82 e i 720 milioni di euro.

Lo studio-pilota Mur (Medicine use review) è la prestazione resa dal farmacista per migliorare la comprensione dell’uso dei farmaci da parte del paziente e l’aderenza alla terapia prescritta dal medico; l’applicazione sperimentale nel progetto dei farmacisti italiani ha conseguito un aumento dell’aderenza alla terapia del 40% a sei mesi, un miglioramento delle condizioni del paziente (il numero di persone sofferenti di asma e controllate grazie allo studio è aumentato mediamente del 25%).

Rivista scientifica internazionale. Risultati significativi, che sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale «peer review BMC Health Service.

«La pubblicazione è un riconoscimento importante da parte della comunità scientifica del lavoro svolto nelle farmacie di comunità, utilizzando l’asma come modello - commenta Francesco Rastrelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Brescia, realtà capofila del progetto a livello nazionale -. Un lavoro che ci rende orgogliosi, perché proietta i farmacisti italiani nel gruppo di testa dello sviluppo dell’assistenza farmaceutica. Lo studio scientifico dimostra che per contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti, garantirne la continuità assistenziale, ottimizzare la spesa sanitaria e ottenere da un farmaco, con la piena aderenza alle cure prescritte, la massima efficacia, è necessaria una corretta interazione tra medico-farmacista-paziente.

Un orgoglio professionale, per i risultati raggiunti che sono stati pubblicati dopo essere stati sottoposti al vaglio della comunità scientifica. Risultati che dimostrano quanto il farmacista possa fare la differenza nella qualità e nella sostenibilità delle cure, grazie alle sue competenze e alla collaborazione con gli altri protagonisti del processo di cura sul territorio».

 

 

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