GdB & Futura

Intelligenza artificiale e super guarnizioni

Una macchina di controllo avanzata e un sistema di A.I.
AA

Intelligenza artificiale - A.I. con l’acronimo inglese di Artificial Intelligence. Pensi subito a Steven Spielberg e al suo film con David, il robot con le fattezze di bimbo.

Niente di tutto questo. Per A.I. oggi qui la intendiamo come la intende tutto il mondo: hardware e software capaci di fare qualcosa che solitamente attribuiamo alla mente di noi umani. E che invece qui fa una macchina, un software, sulla base di algoritmi.

Guarnizioni di fascia alta. A Capriolo, sede della Interseals, guarnizioni. Azienda di origini bergamasche (da Adrara) e come molte altre trasferite di qua dall’Oglio per spazi e viabilità. Guarnizioni di quasi ogni tipo, in particolare per il settore automotive, un marchio su tutti: Audi. Auto di fascia alta e, quindi, anche guarnizioni di fascia alta.

E per avere qualità costante e certificata, in Interseals hanno installato - per l’appunto - una macchina a raggi X con software A.I. La novità vera, dunque, non è tanto o non solo la macchina che indaga dentro la guarnizione (che è già un passo innovativo), quanto il fatto che la macchina impara facendo. È il bello dell’algoritmo realizzato «apprendendo direttamente dalle innumerevoli informazioni presenti nelle immagini, impara a riconoscere la normalità del pezzo per andare ad identificare, per differenza, la presenza di difetti», come con pazienza mi spiegano Diego Bettazza (di Leandustry 4.0) e Luciano Vavassori, presidente di Interseals che gestisce con i soci Marcello Plebani e Dieter Adamkiewicz.

Come un bambino. Per provare a capire meglio cosa sia l’A.I. provate a immaginare come l’uomo impara, com’è il processo di apprendimento. Pensate ad un bambino, fa delle cose, alcune giuste o corrette altre no. La mamma o il papi intervengono e il bimbo capisce quali sono le cose che può fare, qual è la normalità. Così è per questo software. Tutte le volte che si trova ad affrontare una situazione differente dalla normalità, il sistema - così come il bambino o l'uomo - si pone la domanda: ciò che ho rilevato fa parte della normalità o è necessario identificare il pezzo come difettoso o problematico e quindi da scartare? Ricevuta la risposta il sistema apprende una nuova nozione e di fronte a problematiche simili saprà esattamente come comportarsi senza porre alcun tipo di quesito.

«Di solito - spiegano sempre pazientemente i miei interlocutori - si fa l’elenco dei difetti, qui invece si dice com’è la guarnizione giusta. E quel che non è giusto è scartato». Questa è intelligenza artificiale.

Una nuova linea. Naturalmente questo processo ha accresciuto e resa più affidabile la produzione al punto che presto si installerà una seconda linea analoga ma rafforzata: le 600 mila guarnizioni l’anno iper-controllate diventeranno più di 2 milioni: i tedeschi si sono convinti della bontà del software Leandustry 4.0. //

 

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