GdB & Futura

Il bello dei cobot? Sono facilmente riconfigurabili

L’apprendimento è per dimostrazione: i robot collaborativi imparano subito e si adattano
AA

Grande diffusione stanno avendo i sistemi di robotica collaborativa a supporto delle attività di produzione (montaggio, assemblaggio, imballaggio): grazie al fatto di essere facilmente riconfigurabili, i robot collaborativi possono apprendere per dimostrazione. Possono quindi essere riallocati facilmente in funzione della pianificazione di sempre più breve periodo eseguita, potendo essere impiegati su diverse linee a seconda delle esigenze.

All'interno di settori quali l'automotive e la produzione meccanica i sistemi collaborativi lavorano spalla a spalla con gli operatori di assemblaggio, supportandoli nella movimentazione di cruscotti, lunotti e altri componenti che vanno a comporre il prodotto finale. I benefici sono legati alla riduzione degli errori umani e ad un bilanciamento ottimale tra task svolti dal robot (ripetitivi e pesanti) e task svolti dall'uomo (a valore aggiunto).

In altri settori del manifatturiero, i robot collaborativi stanno avendo grande impatto a supporto delle attività logistiche di movimentazione e ricerca della merce. In tale ambito, si parla di Automated Guided Vehicle (AGV), ovvero soluzioni in grado di ricercare, prelevare e trasportare componenti e prodotti dalle linee di produzione verso i magazzini (e viceversa) in modo completamente autonomo, guidati da informazioni che recepiscono dai sistemi informativi aziendali e rilevando quello che accade attorno ad essi, adattando il proprio percorso in base agli ostacoli incontrati (come per esempio la presenza di operatori).

Queste soluzioni avanzate hanno lo scopo di andare a prelevare i componenti quando richiesti dalla produzione e metterli a disposizione dei mezzi produttivi solo quando servono, in modalità completamente autonoma. I benefici sono legati ad un aumento della operatività di questi sistemi (24/7), ad una riduzione dei tempi di ricerca merce e ad una riduzione degli errori di prelievo. Ancora più diffuse sono le applicazioni della tecnologia lungo le linee di imballaggio dei prodotti. Anche in questo caso il robot collaborativo sostituisce l'uomo nel movimentare, etichettare, confezionare e pallettizzare gli articoli.

Rispetto alle soluzioni standard, i cobot possono operare in ambienti limitati e con livelli flessibilità tale da garantire una estrema adattabilità. In sintesi, emerge quindi una sostituzione solo parziale degli operatori umani, molto più spesso affiancati e quindi sgravati dall'esecuzione delle attività più faticose, ripetitive ed alienanti, a favore di task a maggiore valore aggiunto. Ad oggi, già il 30% delle imprese italiane (fonte: ricerca Impresa 4.0, Rise 2017) adotta tali soluzioni all'interno dei propri processi logistico-produttivi, ottenendo in media benefici addirittura superiori alle aspettative iniziali.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia