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Itis e dintorni, qualcosa si sta muovendo

Sarà che, a forza di battere e ribattere, le cose accadono; sarà anche che famiglie e ragazzi son diventati più riflessivi
Crescono le iscrizioni agli istituti tecnici
Crescono le iscrizioni agli istituti tecnici
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Sarà che, a forza di battere e ribattere, le cose accadono; sarà anche - più probabilmente - che famiglie e ragazzi son diventati più riflessivi; sarà che questi sono anni in cui la tecnologia è diventata imperante. E quindi va in qualche modo salutato con soddisfazione il fatto che quest’anno le iscrizioni alle scuole superiori con indirizzo tecnologico sono in evidente aumento confermando e accentuando una tendenza in atto da qualche tempo.

Bene, applausi. L’idea che queste scuole non siano di serie B per qualità della proposta formativa e il fatto che diano rapide possibilità di lavoro per chi lo voglia (anche se molti poi imboccano Ingegneria: molto bene), devono aver fatto breccia. Ma conta, con ogni probabilità, anche un cambio di mentalità da parte di molte più imprese che se li coccolano questi ragazzi.

Ormai sempre più aziende avvertono l’inderogabile necessità di riqualificare il personale, di affiancare ai «vecchi» forze nuove. Ma è bello anche che alcune aziende dell’Aib invitino qualche professore dell’Itis per far conoscere come si lavora oggi, il nuovo che la tecnologia ha portato nei capannoni.

Anche questo serve: far sapere ai professori che sono importanti, che possono contare sull’apporto delle aziende, che si può anche avviare un rapporto nuovo e più stretto con le scuole e che i professori possono (persino) insegnare nelle fabbriche e capire dalle fabbriche quello che queste chiedono alla scuola. Si accentuerà un problema: più studenti chiedono più spazi, nuove scuole, più professori. Un problema che meriterebbe almeno la metà di tempo ed energie che dedichiamo al progettato nuovo stadio...

 

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