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Glossario del management

A cura di Project Group
Parole Definizione
Artificial Intelligence (Intelligenza Artificiale) Si intende la capacità delle macchine di simulare i processi cognitivi umani: dall'apprendimento di contenuti alla loro elaborazione, anche attraverso un processo di auto-correzione.

L'intelligenza artificiale trova applicazione oltre che nelle aziende di tipo produttivo, in un'ampia gamma di organizzazioni, dai laboratori scientifici e biomedicali fino ad arrivare alle aziende agricole. Si spazia dal robot in grado di riconoscere e scartare pezzi difettosi, all'assistente virtuale per i pazienti negli ospedali, alla guida controllata ed automatizzata del trattore in un campo.
Big Data Letteralmente: grande mole di dati. E’ l’espressione con la quale si fa riferimento ai dati che provengono dal mondo digitale che, a causa della loro complessità (velocità, volume, varietà e variabilità), devono essere analizzati con sistemi non convenzionali (intelligenza artificiale, statistica inferenziale), per potere essere interpretati.

Fondamentale per le aziende è dotarsi di sistemi in grado di raccogliere questa enormità di informazioni e di saperle poi analizzare. Un esempio di integrazione tra Big Data, Intelligenza Artificiale e macchine? Un sistema a raggi X che, apprendendo direttamente dalle innumerevoli informazioni presenti nelle immagini (Big Data), impara a riconoscere la normalità del pezzo per andare ad identificare, per differenza, la presenza di difetti (I.A.).
Cloud Computing Se dovessimo tradurla in italiano diremmo "nuvola di calcolo" e ben poco renderemmo l'idea di ciò che il cloud computing rappresenta oggi per milioni di utenti internet. Tale termine indica uno spazio virtuale in cui gli utilizzatori di internet possono archiviare documenti, dati, immagini, etc.; potendovi poi nuovamente accedere da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Il tutto rinunciando a chiavette usb, hard disk ed altri dispositivi di archiviazione, risparmiando tempo e viaggiando più leggeri. Due tipi di rischi per gli utilizzatori: blackout momentanei del sistema, per cui non è possibile accedere ai propri documenti, e la privacy per cui sia l'Unione Europea che associazioni di consumatori si sono mobilitate in passato ed ancora oggi pretendono una sempre più rigorosa protezione dei dati, da includere nei contratti con i fornitori di spazi cloud.
Disruptive Innovation Con il termine Disruptive Innovation si fa riferimento ad un tipo di innovazione che rende prodotti e mercati di nicchia accessibili a tutta la popolazione, intervenendo sulla semplificazione del prodotto e sulla conseguente diminuzione di prezzo.

Non un'innovazione che distrugge dunque, bensì un'innovazione che diffonde. Cosa? Prodotti già esistenti, ma esageratamente complessi e costosi per essere destinati alla maggioranza dei clienti. Come? Studiando i mercati di nicchia, scomponendo i paradigmi esistenziali di certi prodotti e trasformandoli in prodotti di più facile utilizzo ed acquisto, avviando di fatto un processo che porterà prodotti, già esistenti ma destinati a pochi, ad essere accessibili alla grande maggioranza della popolazione. Un esempio di disruptive innovation? iI passaggio dal lettore Compact Disk (CD) al lettore Mp3. Nonostante qualità audio molto scarsa, l'Mp3 è riuscito a sostituire il lettore Cd puntando sulla possibilità di offrire un numero molto maggiore di canzoni agli utenti.
E-commerce Non solo carrelli della spesa colmi di prodotti il sabato mattina: oggi si acquista sempre più online ed in qualsiasi giorno della settimana. Alla base di questa evoluzione del processo di acquisto dei consumatori vi è sicuramente l'E-commerce: una forma di commercio e vendita di beni o servizi che si effettua attraverso un sito Internet. Dal lato consumatori i vantaggi si traducono in riduzione di tempo e costi. Dal lato aziende il vantaggio si traduce nella possibilità di raggiungere un numero maggiore di acquirenti e di avere un tasso di rotazione del magazzino molto più elevato. Mai fatto la spesa sul sito Esselunga?
Fabbrica Digitale Con il termine fabbrica digitale si fa riferimento alla digitalizzazione e all'informatizzazione della catena di produzione che porta al prodotto finale; le origini di questo processo sono da ricondursi all'ingresso di internet nei reparti produttivi delle fabbriche. Prima fra tutti la Germania ha investito in questa rivoluzione industriale, al punto che le maggiori aziende tedesche - vedi Siemens - hanno già da diversi anni una divisione interna denominata "Fabbrica digitale".

Dal punto di vista operativo l'evoluzione della tecnologia verso la digitalizzazione può essere facilmente individuata in alcuni specifici ambiti: in primo luogo le infrastrutture e la sensoristica, dai dispositivi in grado di trasformare segnali analogici in segnali digitali alle tecnologie di trasferimento dei dati; in secondo luogo le modalità di raccolta, conservazione e utilizzo dei dati, e la loro elaborazione attraverso sistemi di intelligenza artificiale; in terzo luogo la realizzazione di applicazioni in grado di consentire una sempre più facile interazione dell'uomo con il proprio sistema produttivo.
Gamification Il termine gamification viene utilizzato per la prima volta nel 2010 da Jesse Schell, un famoso game-designer americano per indicare l’utilizzo di elementi tipici dei giochi in contesti non di gioco. La gamification può riguardare due ambiti: interno all'azienda, oppure esterno rivolto al cliente. Quando si tratta di progetti interni, questa metodologia è utile perché i giochi sono coinvolgenti, motivano le persone, creano una sana competizione e una crescita delle risorse umane. Quando viene utilizzata verso il cliente finale l'obiettivo è, spesso, quello di aumentare la fedeltà alla marca, incrementare le condivisioni sui Social Network e diffondere il brand.

Lo sanno bene A2A e Barilla, alcuni tra i tanti, che hanno inserito nella propria strategia di marketing giochi virtuali per aumentare la fidelizzazione del cliente. A2A Energia con Chiara2a!: un’iniziativa che permetterà ai clienti di acquisire consigli utili per imparare ad ottimizzare i consumi energetici di casa in modo divertente, vincendo premi sotto forma di buoni fornitura luce e gas. Mulino Bianco con I talenti del Mulino Bianco ogni cliente ha la possibilità di raccontare il proprio talento culinario e di guadagnare bonus premio.
Human-Machine Interaction (Interazione Uomo-Macchina) Il termine Human-Machine Interaction identifica lo studio dell'interazione tra macchine e persone, al fine di sviluppare sistemi che facilitino il lavoro svolto dall'uomo.

Perché è importante parlare di Interazione Uomo- Macchina oggi? Perché l'industria 4.0 non vuole eliminare le persone dalle fabbriche ma anzi vuole metterle al centro in una relazione virtuosa con macchine sempre più intelligenti.
IoT Il neologismo inglese Internet of Things (o più semplicemente IoT) diventa nella nostra lingua "Internet delle cose" e si riferisce alla possibilità offerta dalla tecnologia di collegare gli oggetti fra di loro e di metterli in comunicazione (anche con gli uomini). L'IoT è applicabile a molteplici ambiti: dalle applicazioni per il monitoraggio e la gestione degli elementi di una città (ad esempio i mezzi per il trasporto pubblico, l’illuminazione pubblica,i monumenti, i parcheggi, i cassonetti per i rifiuti), alla gestione automatica degli impianti e dei sistemi dell’edificio (ad esempio quelli per l’illuminazione e la climatizzazione), alla connessione tra le automobili e i guard rail per la prevenzione degli incidenti.

E in azienda?! L'Internet delle cose ha già trovato in azienda innumerevoli applicazioni, eccone alcuni esempi: prevedere quando sta per verificarsi un guasto e intervenire tempestivamente, basandosi sulla raccolta e l’analisi in tempo reale dei dati provenienti dai macchinari; ottimizzare i processi produttivi indagando in tempo reale ed eliminando anomalie minori che normalmente non vengono controllate e che contribuiscono a perdite significative; mentre il monitoraggio remoto permette agli operatori di gestire le apparecchiature senza essere in prossimità di ogni macchina.
Know-How Con il termine know-how ci si riferisce al bagaglio di competenze, conoscenze e abilità necessarie per svolgere una determinata attività lavorativa, sia essa manuale o intellettuale. L'avvento dell'industry 4.0 evidenzia oggi l'esigenza di rinnovo del sistema formativo di scuole e università, che dovranno essere maggiormente legate al mondo dell’impresa intesa in chiave 4.0: sarà necessario trasmettere ai giovani sempre più competenze digitali e di programmazione. In questa ottica il Piano italiano per l’industria 4.0 punta a diffondere la cultura 4.0 attraverso i progetti Scuola Digitale e Alternanza Scuola Lavoro, a sviluppare le competenze attraverso percorsi Universitari e Istituti Tecnici Superiori dedicati, a finanziare la ricerca 4.0 potenziando i Cluster e i dottorati e a creare Competence Center e Digital Innovation Hub, collegando il mondo produttivo con quello della ricerca.
Lean Thinking Il Lean Thinking, o la Lean Production, chiamata più comunemente “Lean”, è una filosofia giapponese applicata al campo produttivo-manageriale, che si basa sulla minimizzazione degli sprechi, per la massimizzazione del valore. Lean, in inglese, significa snello, dunque Lean Production o Lean Thinking significano letteralmente produzione snella o pensiero snello, ovvero un modo di pensare e di approcciare l’organizzazione produttiva aziendale. La vera sfida oggi è riuscire a creare un'integrazione tra il pensiero Lean e l'Industry 4.0, coniugando i principi della metodologia snella con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Ampio spazio alla tecnologia ma solo dove essa è davvero necessaria per la generazione del vero valore, quello percepito e pagato dal cliente.
Machine Learning Machine Learning - in italiano apprendimento automatico - è un insieme di metodi, strumenti e software che consentono alle macchine (robot) di apprendere una certa attività. E' dunque il Machine Learning un sinonimo di intelligenza artificiale? A dire il vero no, sebbene aleggi molta confusione attorno a questi due concetti. Con il termine Intelligenza Artificiale ci si riferisce alla capacità generica di alcune macchine di svolgere compiti in una modalità che definiamo "intelligente". Il Machine Learning è invece una applicazione della Intelligenza Artificiale che consente ad alcune macchine di apprendere in maniera autonoma una volta che è stato dato loro accesso a una grande quantità e qualità di dati
Networking Parola oggi molto usata, scopriamone il vero significato. La traduzione letterale dall'inglese corrisponde al nostro “fare rete”, costruire relazioni tra persone con interessi e obiettivi comuni e/o complementari, con lo scopo di condividere informazioni, idee e risorse e creare nuove opportunità di sviluppo. Come si inserisce il networking nell'ambito industry 4.0? Partendo dal presupposto che una pietra miliare dell'Industria 4.0 è la disponibilità di innumerevoli informazioni, le aziende oggi possono innalzare i loro standard di qualità e produttività grazie alla possibilità che le nuove tecnologie forniscono di creare connessioni tra macchine, strumenti e, ovviamente persone.

L'azienda diventa una rete di punti in costante comunicazione tra loro; ma il network può estendersi anche oltre i confini aziendali lungo tutta la rete del valore, a partire dai fornitori fino ai clienti.
Open Innovation Questo termine, coniato nel 2003 dall'economista statunitense Henry Chesbrough, indica un modello di innovazione secondo cui le organizzazioni si aprono verso l'esterno alla ricerca di risorse e strumenti al fine di integrare e completare le proprie competenze. Le aziende ricercano solitamente come partner start-up, università, istituiti di ricerca, fornitori e consulenti. Piccole, medie e grandi imprese hanno adottato l’Opening Innovation creando veri e propri casi di studio. Lo ha fatto Lego dando il via ad un modello di co-creazione, coinvolgendo i consumatori a progettare i propri mattoncini colorati in una vera competizione nella quale l’idea che avrebbe ricevuto più apprezzamenti sarebbe stata, poi, industrializzata; la NASA, invece, ha adottato l’Opening Innovation al fine di costruire un algoritmo matematico in grado di determinare il contenuto ottimale dei kit medici per le future missioni dell’equipaggio.
Performance Management Il termine Performance Management indica l'insieme di attività, approcci e strumenti che consentono alle organizzazioni di raggiungere i propri obiettivi in modo efficiente e puntuale grazie alla misura delle prestazioni. Eseguire attività di performance management in azienda significa introdurre strumenti atti a misurare nel tempo azioni e risultati raggiunti, così da poter apportare azioni correttive a comportamenti o scelte strategiche laddove occorrano. Un esempio di attività proprie del Performance Management? Assegnazione di specifici obiettivi e compiti da svolgere, assegnazione di premi coerenti con gli obiettivi, monitoraggio tramite indicatori delle attività in corso e delle risorse monetarie e temporali investite ed utilizzate.
Quarta Rivoluzione Industriale Le “rivoluzioni” segnano passaggi importanti per l’umanità: la prima rivoluzione industriale avviene a fine '700 ed è tipicamente rappresentata dall'introduzione della macchina a vapore. Alla prima rivoluzione segue, a fine '800, la seconda che porta con sè la scoperta dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. Un salto avanti nel tempo di circa 150 anni ci introduce alla terza rivoluzione: quella della informatizzazione, dove elettronica e computer rivoluzionano i nostri processi e la nostra capacità di sviluppare soluzioni. Come le rivoluzioni che l'hanno preceduta, così anche la quarta rivoluzione industriale porta con sé un cambiamento sociale e tecnologico, portando il digitale a livelli tali da rendere le fabbriche "intelligente", quasi autonome. Questa rivoluzione è atta ad implementare la competitività e l’efficienza mediante investimenti in tecnologie come Big Data, Cloud Computing, Internet of Things, etc.
Robot (e Cobot) Robot e Cobot: in cosa differiscono? I robot sono per natura macchine costituite da un computer e da una parte meccanica, in grado di svolgere autonomamente un lavoro sostituendo l'uomo nello svolgimento dell'attività per cui vengono programmati. I cobot sono un'evoluzione del robot: oltre al mero svolgimento del compito per cui sono stati settati lavorano secondo un'automazione di tipo collaborativo: sono in grado di lavorare insieme all’uomo in totale sicurezza, senza barriere o gabbie protettive a dividerli e di “imparare” direttamente sul campo l'attività, registrando dati e settandosi a seconda dell'esigenza riscontrata.
Stampante 3D (e Additive Manufacturing) Si tratta di una stampante che consente di realizzare prodotti solidi partendo da un modello digitale grazie a un software di modellazione 3D: una produzione "additiva", in cui la costruzione dell'oggetto avviene per la sovrapposizione di strati di materiale, procedura inversa a quella tradizionale, in cui l’oggetto viene ricavato da operazioni di taglio e perforazione di un blocco di materiale iniziale. Le PMI italiane utilizzano la stampa 3D soprattutto per creare prototipi di prodotti, riducendo così i tempi di realizzazione e coinvolgendo i clienti nella progettazione e per ideare modelli personalizzati per il singolo acquirente. Barilla, invece, sta lavorando su un progetto di stampati 3D per la produzione di rigatoni, fusilli e spaghetti on demand, sulla base della richiesta effettiva per i supermercati.
Trasformazione Digitale Con l'espressione Trasformazione Digitale si intende un processo di trasformazione che prevede investimenti in nuove tecnologie al fine di essere più competitivi e e più aderenti alle aspettative del mercato.

Starbucks per esempio ha sviluppato un'applicazione tramite cui i clienti possono ordinare direttamente online il proprio caffè, per poi passare a ritiralo in negozio all'orario indicato. La trasformazione digitale non interessa solo la relazione tra azienda e consumatore finale, ma riguarda anche le aziende che si rivolgono ad altre aziende (B2B o business to business): fare Digital Transformation nel B2B significa massimizzare l'impatto di tecnologie digitali specifiche quali la Fatturazione elettronica, la Dematerializzazione, l'Integrazione digitale per migliorare le relazioni con clienti e, finalmente, elevare il business.
UX o User Experience La User Experience, letteralmente Esperienza d'Uso, è ciò che si prova quando si fa uso di un prodotto o di un servizio. E' un'esperienza soggettiva: quando la si studia si analizzano sia gli aspetti emotivi (soddisfazione, gioia, paura, ..) sia gli aspetti funzionali (facilità d'uso, reperibilità,...) nati dall'interazione del consumatore con il prodotto o servizio.

Ci sono un sacco di funzioni che lavorano per migliorare l'esperienza dell'utente combinando design, interfaccia utente e facilità d'uso per creare qualcosa che alla gente piace. E' quello che ha saputo fare per esempio Amazon: un'interfaccia di facile utilizzo che guida l'utente all'acquisto del prodotto con pochi semplici click.
Velocità Esponenziale Si tratta di una velocità nuova, ma da sempre esistente, e non di facile intuizione per l’uomo. Una storia narra di come un matematico e inventore del gioco degli scacchi, chiese all'imperatore di essere ricompensato in chicchi di riso: un chicco per il primo quadrante della scacchiera, due per il secondo quadrante e così via elevando ogni volta esponenzialmente il numero. Un’apparente umile richiesta che fece ricredere l’imperatore quando, solo dopo 32 quadranti, a metà scacchiera, il premio superava i 4 miliardi di chicchi. La ricompensa completa per il matematico sarebbe stata di ben 18 quintilioni di grani di riso, una quantità inimmaginabile persino per l'imperatore!

Una persona che cammina sviluppa una progressione lineare, tanti passi, tanta strada: sarà a metà percorso dopo aver fatto la metà dei passi. Le ninfee che si riproducono in un lago ci offrono un esempio visivo di come ci sorprenda la progressione esponenziale: ogni ninfea è in grado di generare due ninfee, e un lago che impiegherà ben 19 giorni a riempirsi a metà..il 20° giorno sarà tutto coperto.

La velocità esponenziale è la velocità propria di tutto ciò che è digitale. Un esempio per tutti: Internet, inventato 50 anni fa, poco considerato agli inizi, è oggi il sistema nervoso del pianeta contenente un numero incommensurabile di dati e informazioni.
Wearable Device Un Wearable Device, letteralmente Dispositivo Indossabile, non è altro che una forma di tecnologia indossabile, che rileva e monitora i segnali del corpo, anche di natura emozionale. Sono, ad esempio, lo Smartwatch capace di calcolare quanti passi facciamo durante la giornata, i braccialetti che misurano qualità e quantità del sonno, le T-shirt che tengono sotto controllo il battito cardiaco e ci dicono se siamo seduti correttamente.

Finora sono stati intesi come dispositivi “per la persona”, in realtà il loro utilizzo sta prendendo ampia importanza e diffusione anche nelle aziende. É così che i dispositivi indossabili vengono utilizzati nel lavoro quotidiano per attività di assemblaggio di componenti, produzione, controllo qualità e assistenza sul campo. Si tratta ad esempio dei Google Glass, che nelle industrie permettono di lavorare avendo le mani libere e al tempo stesso ricevere, visualmente o tramite audio, informazioni da poter rielaborare; ma anche dei Guanti "intelligenti" che, cambiando colore, sono capaci di segnalare la presenza di sostanze tossiche in prodotti chimici maneggiati dai lavoratori. Non solo tecnologia utile all’ottimizzazione delle attività, ma anche un nuovo sistema di controllo delle condizioni degli ambienti di lavoro e di sicurezza e protezione per gli operatori.