Cucina

Tempo di melanzane, via alle scorpacciate di polpette

Proseguirà ancora per un mesetto la stagione di uno dei più caratteristici frutti estivi, nell'orto fino a metà ottobre
Melanzane, ottime da cucinare anche sottoforma di polpette -© www.giornaledibrescia.it
Melanzane, ottime da cucinare anche sottoforma di polpette -© www.giornaledibrescia.it
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Proseguirà ancora per un mesetto la stagione delle melanzane, uno dei più caratteristici frutti estivi che ancora si raccoglieranno nei nostri orti al più fino a metà ottobre. Meglio approfittarne prima che sul banco del verduraio non possa restare che, inevitabilmente, il prodotto in arrivo da lontano. E proprio il lungo viaggio potrebbe alterarne l’aspetto e il gusto.

La regola generale per il miglior acquisto di questa verdura non si discosta infatti, e anzi rafforza il canone generale: meglio il frutto appena colto, con la buccia lucida nera o violetta (anche bianca ma è una minoranza), compatta e soda ma cedevole al tatto. Tutte caratteristiche che segnalano la piena maturazione, fattore essenziale per il consumo, giacché, come per tutte le Solanacee, il frutto acerbo è ricco della tossica solanina, e se mangiato crudo crea più d’un problema al nostro organismo. Si deve forse a questa controindicazione il nome stesso di questa verdura - melanzana pare derivare infatti da «mela insana» - per la quale, almeno nella cucina italiana non si segnalano preparazioni senza preventiva cottura.

Il parere dell'esperto

Nonostante le ricerche non c’è ancora una risposta univoca sull’origine della melanzana, meglio da quale zona precisa dell’Asia arrivino; certo è invece che nel bacino del Mediterraneo e in Europa non giunsero prima del VII o VIII secolo portate dagli arabi. Ce lo conferma, ad esempio, il nome che le identifica da sempre in Francia, aubergine, che altro non è che una semplice translitterazione dall’analogo termine descrittivo arabo.

Altrettanto certe è confermate da infinite indagini sono poi le proprietà benefiche d’un frutto che ha un altissimo contenuto d’acqua (circa il 90%) e una gran quantità di vitamina C, comporta l’assunzione di pochissime calorie e offre un discreto apporto di sodio e potassio. Facilmente intuibili pertanto gli effetti positivi sul nostro organismo, a cominciare dal controllo del colesterolo, grazie in particolare ai suoi polifenoli, così importante per la salute del cuore. Le fibre della buccia inoltre aiutano il transito intestinale e sono indicate conto la stitichezza, poiché aumentano l’idratazione del colon. L’alta percentuale d’acqua infine ne fa un alimento diuretico e capace di dare sazietà senza costringerci a sgarrare dalla dieta ipocalorica.

La ricetta

Basterebbe una puntata d’un qualsiasi Montalbano per mettere in fila più d’una ricetta della cuoca Adelina per il commissario più noto d’Italia: non c’è che l’imbarazzo della scelta ad esempio tra l’immancabile parmigiana e la sontuosa pasta alla Norma solo per citare le più ricorrenti.

Oggi però vogliamo provare a usare le melanzane per una classica preparazione di recupero come le polpette. In particolare per riutilizzare al meglio un po’ di pesce rimasto da una grigliata o variamente cotto e insaporito. Vanno bene orate, triglie, spada, spigole e così via. Se avete il pesce ancora fresco cuocetelo alla griglia o in padella con poco olio, lasciate raffreddare, deliscate e sminuzzate la polpa. Se il pesce è cotto, deliscate e sminuzzate la carne.

Nel frattempo mettete in forno a 180/200°C le melanzane, magari incidendone qua e là la buccia. Quando saranno cotte, freddatele, tagliatele a libro e, con l’aiuto di un cucchiaio recuperate la polpa, tritatela con la mezzaluna e buttate la polpa.

Create quindi le polpette e friggetele in olio monoseme avendo l’accortezza di portarlo almeno a 180 °C e di mantenercelo durante la cottura. Le polpette fritte sono ottime se servite ancora calde, magari con l’accompagnamento d’una maionese insaporita di erbe aromatiche o capperi, oppure d’una bagna agrodolce, ad esempio di aceto di vino bianco e zucchero, o ancora di poche, sapide gocce di salsa di soia.

 

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