Cucina

Nespole, frutto demodè dai mille pregi e perfetto con il tacchino

I frutti hanno un basso apporto calorico, sono ricchi di vitamine, diuretici e amici del cuore
Nespole © www.giornaledibrescia.it
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Fino a qualche decennio fa erano presenti praticamente in ogni giardino della città, inseriti ovunque come grande pianta ornamentale per le foglie sempreverdi e per il bel colore giallo/arancione dei frutti che a giugno gareggiano spesso per numero con le foglie stesse dell’albero. In campagna poi non poteva mancare, perché, secondo la credenza contadina d’un tempo, allontanava streghe e malocchio.

Oggi i nespoli sono invece abbastanza rari e paiono aver perso un po’ del loro appeal; persino i frutti, carnosi e dolcissimi, non sono frequentissimi sul banco del verduraio. Non è solo questione di moda. Perché se è vero che la diffusione del nespolo giapponese (in verità originario della Cina) da metà Ottocento nel verde cittadino anche alle nostre latitudini si deve forse alla passione per l’esotico, lo scarso apprezzamento odierno è probabilmente influenzato dal fatto che già a fine aprile arrivano sul mercato frutti non ancora pienamente maturi e, dunque, spesso dalla persistente nota acida. Le nespole pagano così la loro curiosa natura, con la fioritura in pieno inverno, specie al Sud, e la crescita dei frutti già all’inizio della primavera, quando concorrenti come ciliegie, fragole e pesche non sono ancora commerciabili. La fretta di mandare i frutti sul mercato finisce così per penalizzare il gusto regalato al consumatore. Ed è un peccato, perché aspettando queste settimane la polpa diviene più morbida e la dolcezza cresce in maniera esponenziale. Un peccato doppio perché il nespolo ha più d’un beneficio da offrire al nostro organismo

Il parere dell'esperto. Basso apporto calorico, molta acqua, minima presenza di carboidrati, grassi, proteine e fibre vegetali; alto contenuto di vitamina A, di quelle del gruppo B, buona quantità di vitamina C e sali minerali. Questo il biglietto da visita: in una parola le nespole sono quanto di meglio si possa immaginare per una dieta dimagrante, tanto ricercata in questa stagione. Hanno inoltre una valenza diuretica, alleviando eventuali problemi renali, e di regolazione delle funzioni intestinali: astringenti se il frutto è non ancora maturo, lassative se in piena maturità. Grazie al loro contenuto di potassio poi contribuiscono all’equilibrio elettrolitico del sangue, riducendo i rischi cardiovascolari. Sono infine pure un blando antipiretico, utile anche in caso di febbre. Unica avvertenza: non ingerire mai i semi, ché contengono sostanze nocive per il nostro organismo.

La ricetta. Va da sé che il modo più semplice di gustare le nespole, soprattutto in questo periodo caldo, è di mangiarsele senza alcuna preparazione aggiuntiva, semplicemente tenendole una mezz’ora in frigorifero, ma è facile pure preparare una confettura (magari mischiandole con qualche mela) o metterle sotto spirito. Se però avete a disposizione ancora qualche frutto non in piena maturità, allora potreste optare per una preparazione salata semplicissima, come il petto di tacchino, o un’altra carne bianca, farcito di nespole e frutta secca. Prendete dunque il petto anche tagliato ad alte fette; quindi aprite ogni fetta a libro oppure realizzate una capiente tasca e riempite con il trito di nespole, noci, mandorle, uvetta sultanina ammollata nel vino, una scorzetta di limone e qualche granello di sale. Richiudete aiutandovi con lo spago da cucina o un paio di stuzzicadenti e fate cuocere in padella con poco olio fino a quando la carne non sarà cotta. Per evitare l’effetto stoppaccioso che talvolta il tacchino po’ presentare, potete lasciare la carne a marinare nel latte per una notte, oppure avvolgerla prima della cottura con una fettina sottile di pancetta di maiale.        

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