Cucina

Le deliziose calde lasagne di Bianca e Bruno compiono 100 anni

Domenica pomeriggio grande festa per celebrare l’importante traguardo della storica bottega
Dal 2000 dietro il bancone ci sono Marialuisella e Andreina - © www.giornaledibrescia.it
Dal 2000 dietro il bancone ci sono Marialuisella e Andreina - © www.giornaledibrescia.it
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La storia di un intero paese passa lungo i 100 anni della Bottega da Bianca e Bruno a Ronco di Gussago che si prepara a festeggiare in grande stile e nel segno del ricordo. Dal povero pane nero nei tempi di guerra, alle immancabili «cicche» con le figurine dei calciatori negli anni ’90 da scartare al rientro dalle messe domenicali, alle calde deliziose lasagne - orgoglio di Bianca - pronte da portare a casa la sera, al prelibato integrale di oggi.

Tanto è cambiato nel mondo in un secolo di storia, poco, quasi nulla invece dentro la storica bottega, che è ritrovo, dolce memoria, scrigno di una dimensione atemporale tanto bella perché genuina, vera, sincera da cent’anni. La frazione gussaghese dedicherà domenica dalle 15.30 un pomeriggio e una serata alle celebrazioni della storica bottega. La strada del negozio (via Cava) verrà chiusa, la banda Tridentina degli alpini inaugurerà l’evento. Quindi la celebrazione della messa, il rinfresco, il taglio della torta, le canzoni di live della cantante gussaghese Elodea.

Verso le 19 la serata prosegue con numerose sorprese. A festeggiare il raggiungimento dello storico traguardo ci sarà anche la presidente del Cna (Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e media impresa) Eleonora Rigotti, che consegnerà alle due proprietarie la spilla d’argento di Cna e un attestato di merito. Prodotti. Ronco celebra così i 100 anni di uno dei negozi più antichi della Lombardia - certificato Negozio Storico nel 2014, proprio da Regione Lombardia -, rimasto sempre nelle mani della stessa famiglia, per 3 generazioni, aperto nelle prime settimane del 1919.

Salami, farina, drogheria, carburo, cherosene, stoffe. Bombole del gas. Nel 1925, Andrea Marchina, che era rimasto ferito durante la guerra, aveva ottenuto anche la licenza dei tabacchi, per la quale si dava una precedenza a chi si fosse trovato nelle sue condizioni. La Bottega di Ida era anche centro civico di amicizia e di solidarietà, dove le notizie arrivavano prima che in ogni altro punto e si vigilava sul paese guardando dalla vetrina e dal bancone. Si praticava anche il baratto. Farina in cambio di uova.

Dal 2000 la ragione sociale è quella di Marialuisella ed Andreina, figlie e nipoti. Ha resistito alla concorrenza dei supermercati e ora, con il ritorno dei prodotti a chilometro zero, torna - anche - a servire ciò che erano i prodotti degli inizi. Luisella ricorda gli insegnamenti della nonna. «Ci diceva - racconta - di aiutare chi era in difficoltà, di essere tolleranti, di andare incontro alle difficoltà dei clienti, specie agli anziani soli». «Qui tanta gente si è sfamata, durante la seconda guerra mondiale» aggiunge papà Bruno, mentre saluta col consueto sorriso e la consueta cortesia».

 

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