Economia

Porte blindate con lo sconto: il bonus alleggerisce la spesa

Da una parte si elevano il comfort e la sicurezza in casa, dall’altra si risparmia con la detrazione del 50%
Porte blindate: per avere la detrazione bisogna seguire un iter preciso
Porte blindate: per avere la detrazione bisogna seguire un iter preciso
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Quest’anno investire in sicurezza è doppiamente vantaggioso. Da una parte si elevano il comfort e la sicurezza in casa, dall’altra si contiene la spesa grazie al supporto fiscale, ovvero alla detrazione fiscale del 50% del costo sostenuto.

La detrazione del 50% è ammessa fino ad un massimo di 96mila euro dei costi sostenuti, calcolati conteggiando anche altre eventuali opere di ristrutturazione. Questa opportunità è conosciuta ai più come Bonus sicurezza e si può usufruirne effettuando interventi finalizzati a prevenire il rischio di comportamenti illeciti da parte di terzi, come furto, aggressione eccetera. L’importo viene spalmato in dieci anni con detrazioni annuali di pari importo. Non solo le porte blindate rientrano nel bonus sicurezza: è possibile detrarre del 50% le spese sostenute per l'installazione di grate; installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti; apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline; vetri antisfondamento; tapparelle metalliche con blocchi; telecamere a circuito chiuso collegate con centri di vigilanza privata; rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate e recinzioni.

Per avere diritto alla detrazione fiscale si deve seguire un iter preciso. Innanzitutto i pagamenti vanno effettuati tramite bonifico bancario o postale di tipo speciale da cui risulti: la causale del versamento; il codice fiscale del contribuente che usufruisce del bonus; il numero di partita Iva o il codice fiscale dell’azienda fornitrice. Dopo aver effettuato il pagamento (o comunque entro 90 giorni dalla fine dei lavori), è obbligatorio inviare telematicamente la pratica Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Possono beneficiare del bonus: il proprietario dell’immobile; gli eventuali titolari del diritto di godimento; i familiari conviventi come il coniuge, i parenti e gli affini; i coniugi separati se sono assegnatari dell’immobile su cui si effettuano i lavori; i conviventi anche se non sono proprietari o titolari di contratto di comodato.

 

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