Economia

Per le assemblee di condominio ultimi treni per salire sul 110%

C’è una «mini proroga» di 6 mesi: lavori da chiudere entro il 2022. Il 30 giugno 2023 per gli Iacp
A Brescia, con il teleriscaldamento il salto di due classi è più difficile
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Senza una proroga del Superbonus al 2023 le assemblee dei condomini potrebbero avere poco più di due mesi di tempo per dare il primo via libera al 110%. L’iter per avviare il processo che porta all’agevolazione è complesso, bisogna quindi affrettarsi. Il primo «step» è lo studio di fattibilità per verificare che il condominio sia in grado di fare il «fatidico» salto di due classi energetiche e soprattutto che non ci siano abusi edilizi sulle parti comuni dell’immobile. In quest’ultimo caso non basta la licenza edilizia, occorre risalie al progetto iniziale depositato in Comune ed eventuali varianti. Ma qui viene l’inghippo: gli archivi di molti Comuni bresciani sono ancora cartacei e le attese per l’«accesso agli atti» sono lunghissime. Ecco perchè dal primo via libera dell’assemblea all’effettivo inizio lavori possono passare più di sei mesi.

Un aiuto ai condomini di grossa taglia (coinvolti finora soltanto dal 9,8% degli interventi agevolati) arriva dal Governo che la settimana scorsa ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge n. 59 (del 6 maggio) con modifiche all’art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), che allunga la scadenza del Superbonus con lo scopo di allargare l’orizzonte temporale per condomini e gli istituti autonomi case popolari (IACP). Nel dettaglio per gli Iacp la scadenza passa dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2023 e qualora al 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023; per gli interventi dei condomini, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

Il mercato dà quasi per scontata la proroga per tutti dell’incentivo al 2023, dopo le rassicurazioni unanimi delle forze politiche, dalla magioranza all’opposizione. Si aprono comunque altre difficoltà: ovvero gli effetti distorsivi di una misura tanto robusta sul mercato che ha fatto lievitare i costi delle prestazioni e delle materie prime. Pochi giorni fa il presidente dell'Enea Federico Testa, in audizione parlamentare, avvertiva della necessità di vigilare sulla «speculazione dei prezzi». Perché da quando il Suberbonus ha cominciato ad avere successo, il prezzo di un noleggio dei ponteggi è raddoppiato, mentre i prezzi delle materie prime necessarie per realizzare opere di efficientamento energetico stanno salendo tanto che ci sono imprese che fanno preventivi con scadenza a 10 giorni.

Ad oggi - secondo una indagine di Confartigianato - l'8% delle piccole imprese ha effettuato o prevede di effettuare ristrutturazione di immobili usufruendo del bonus 110%. Si tratta di attività allocate in condominio i cui soggetti titolari di reddito d'impresa possono usufruire del bonus in relazione alle spese sostenute per interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici, qualora partecipino alla ripartizione delle spese in qualità di condomini. Mentre dal lato dell'offerta la quota di imprese delle costruzioni che ritengono il Superbonus 110% un'opportunità d'impresa si attesta al 46,4%. Delle pmi del settore il 24,4% ha già ricevuto segnali di mercato di utilizzo del superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all'inizio lavori. Tra queste, il 53,3% segnala il ritardato inizio delle attività a causa di problemi burocratici, legati a sanatorie ad esempio, e il 41,8% indica la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni.

 

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