Economia

Autoconsumo e comunità energetiche, al via il bonus

Condomini e Pmi potranno da oggi unirsi, produrre energia con fonti rinnovabili e consumarla direttamente, senza doverla immettere in rete
Novità per chi installa i pannelli fotovoltaici nei condomini
Novità per chi installa i pannelli fotovoltaici nei condomini
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Condomini e Pmi potranno da oggi unirsi, produrre energia con fonti rinnovabili e consumarla direttamente, senza doverla immettere in rete. E potranno farlo sfruttando un incentivo ad hoc previsto dal ministero dello Sviluppo economico a favore dell'autoconsumo e delle comunità energetiche.

Stefano Patuanelli ha infatti firmato il decreto attuativo della norma contenuta nell'ultimo Milleproroghe che ha aperto la strada alle nuove forme di produzione e consumo, con l'obiettivo di sostituire progressivamente l'approvvigionamento da fonti inquinanti e allo stesso tempo ridurre i costi in bolletta. Se infatti fino ad ora non era possibile usufruire dell'energia prodotta con i pannelli fotovoltaici installati nei condomini se non per il vano scala, quindi in pratica quasi esclusivamente per l'ascensore, da oggi in poi, come spiega l'esponente del Movimento Cinquestelle Gianni Girotto, superati i divieti della precedente legislazione, l'elettricità potrà essere utilizzata anche nei singoli appartamenti.

Dando una spinta dunque all'installazione di pannelli solari già incentivati con il superbonus in un «combinato virtuoso», come lo ha definito Patuanelli. L'idea, ha sottolineato il ministro, è quella di non avere più «una centrale da un gigawatt ma mille centrali da 3 kilowatt», trasformando l'attuale sistema elettrico centralizzato, alimentato da combustibili fossili, in un sistema decentrato ed efficiente, alimentato con energie pulite, inesauribili e non inquinanti. La tariffa incentivante è di 100 euro a MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo e 110 euro a MWh per le comunità energetiche rinnovabili e varrà su un arco temporale di 20 anni dalla stipula del contratto con l'Autorità per l'energia.

La spinta al green del Movimento 5 Stelle, su cui insiste anche il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, non trova però tutti d'accordo. A lanciare l'allarme è l'Unione petrolifera che, come gli autotrasportatori, mal digerisce l'idea di adeguare progressivamente le accise sul diesel (oggi ridotte) a quelle della benzina. L'ipotesi del governo è quella di ridurre progressivamente i Sad, i sussidi ambientalmente dannosi, partendo proprio dalla tassazione sul gasolio, che dovrebbe recuperare la differenza con la verde nell'arco di 10 anni, per un importo complessivo di circa 2,7 miliardi da destinare ad incentivi per spingere il rinnovo del parco circolante verso l'elettrico. Ma il presidente dell'Up Claudio Spinaci chiede un'operazione verità: «Il governo ha già deciso, e vorrei che si dicessero le cose come stanno - afferma - l'automobilista diesel pagherà di più il gasolio».

 

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