Ambiente

Overshoot day, finite le risorse naturali per l'Italia

Il calcolo lo fa il Global Footprint Network, l'organizzazione di ricerca internazionale che tiene la contabilità dell'impronta ecologica
Ambiente (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Da oggi l'Italia è in debito con la Terra per il resto dell'anno. Ieri, infatti, è «l'Overshoot day», il giorno del sovrasfruttamento in cui abbiamo esaurito le risorse naturali a disposizione per il 2021 e quindi dovremo cominciare a utilizzare «la razione» che ci spetta il prossimo anno ad esempio per l'alimentazione (frutta, verdura, carne, pesce, acqua), l'energia (legna, combustibili) e altri prodotti o importarne. In sostanza, il 13 maggio è la data in cui l'Earth Overshoot day cadrebbe se ciascun abitante del mondo vivesse come un italiano. Il calcolo lo fa ogni anno il Global Footprint Network, l'organizzazione di ricerca internazionale che tiene la contabilità dell'impronta ecologica (cioè i consumi da parte della popolazione) e della biocapacità (quanto il territorio può mettere a disposizione). Secondo questi calcoli, che si basano sul dato della popolazione e su rilevazioni scientifiche che vanno dal Pil ai consumi energetici, dall'emissione di gas serra ai trasporti, l'Italia avrebbe bisogno delle risorse di 2,7 Terre per arrivare alla fine dell'anno. Nel 2020 il nostro Overshoot day era stato il 14 maggio e due anni fa il 15.

Quello globale il 22 agosto. Il giorno del sovrasfruttamento dell'Italia quest'anno è lo stesso del Portogallo, ma è successivo a quello di tanti altri Paesi industrializzati. Il primo del 2021 è stato in Qatar (9 febbraio), a marzo è stato per Emirati Arabi Uniti (il 7), Canada e Stati Uniti (il 14), in aprile ha riguardato, tra gli altri, Corea (5), Singapore (10), Israele (16), Russia (17) e maggio Germania (5), Giappone (6), Francia (7). A giugno sarà la volta della Cina (7) mentre l'ultimo overshoot day riguarderà l'Indonesia il 18 dicembre. Non si sa ancora quando cadrà quello globale ma si stima in agosto.

La deputata Rossella Muroni, capogruppo alla Camera di FacciamoECO - Federazione dei verdi rileva che «la necessità di cambiare paradigma» e «un forte invito ad abbandonare il modello lineare a favore di quello circolare sono segnalati anche dal Rapporto Italia 2021 di Eurispes». Secondo la parlamentare, «appare un'occasione persa che il Pnrr consideri l'economia circolare come una questione di impiantistica per i rifiuti e non ne veda le potenzialità come modello capace di generare nuove filiere e ricchezza sul territorio». Per l'Italia, «che vanta il primato europeo del riciclo e brevetti all'avanguardia come quello per il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona - sottolinea Muroni - deve essere uno stimolo a fare meglio e di più, a riconoscere i propri talenti e a liberare l'economia circolare dagli ostacoli burocratici».  

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