Sugli autobus nessun ausilio per gli anziani

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In questi giorni per recarmi al cimitero ho dovuto servirmi di un autobus del trasporto pubblico e la mia esperienza è stata molto negativa. L’autobus era luccicante (probabilmente ultimo modello) ma assolutamente privo non solo di comodità ma anche dei minimi dispositivi di sicurezza. Già per salire occorre avere gambe lunghe e ben sicure, poi, non si sa dove appoggiarsi e questo è peggio ancora quando si deve scendere. Sull’autobus su cui mi trovavo vi era un’anziana signora preoccupatissima per questa «operazione». Per fortuna ha trovato un dipendente della «Mobilità» che gentilmente è sceso e l’ha presa in braccio. Continuano a raccomandare l’uso dei mezzi pubblici per evitare lo smog e l’intasamento stradale, ma dovrebbero pensare che, tranne nelle ore di punta in cui sono invasi dagli studenti, gli autobus servono in massima parte agli anziani che, fra l’altro, sono in continuo aumento. Coerenza vorrebbe che si cercasse di facilitare il loro uso, cominciando dal predellino sempre troppo alto e finendo con un corrimano (o qualcosa di simile) per attaccarsi. Per evitare di rompersi le ossa chi ha possibilità usa il taxi o approfitta della gentilezza di qualche familiare o parente (se c’è) che gli dà un passaggio in macchina. I problemi che ci sommergono sono tanti e gravi e questo potrebbe apparire insignificante ma non lo è perché tutto concorre a rendere più disagiata o più serena la vita della persona.

// Lettera firmata

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