La preghiera per un amico degli alpini

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Colgo l’occasione della sua rubrica «Lettere al Direttore», per ringraziare in forma pubblica l’Amministrazione del comune di Flero nella persona del primo cittadino sig. Alberti, che ha concesso al mio povero suocero scomparso in questi giorni, di poter essere sepolto nel cimitero di Flero, nonché al parroco di Flero che ha accolto il feretro all’ingresso del cimitero accompagnandolo al suo interno con l’ultima benedizione prima di essere tumulato. Mentre con molta delusione sono costretto a non accumunare in questi ringraziamenti il gruppo «Alpini di San Zeno», gruppo di cui mio suocero era simpatizzante, oserei dire con franchezza più che simpatizzante avendo partecipato con grande passione e volontà a tutte quelle opere di bene che gli Alpini sono e saranno capaci di attuare. Una partecipazione assidua fino quasi a gli ultimi giorni della sua vita. La famiglia non ha chiesto nulla che andasse contro i regolamenti interni del gruppo visto che egli non era un alpino (avendo fatto il militare come vigile del fuoco) ma solamente la possibilità che qualcuno venisse a rendergli omaggio e che leggesse durante la funzione funebre la Preghiera dell’Alpino. Purtroppo tutto ciò non è stato possibile per cavilli di normative interne al gruppo, una piccolissima pagina nera che sicuramente non oscurerà gli ideali del corpo degli Alpini. Ringrazio coloro che pur facendo parte del corpo degli Alpini in forma privata hanno reso possibile le ultime volontà del mio povero suocero Botticini Luigi detto «Camillo».

// Gregorio Fiasconaro

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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