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Uccisa a 15 anni dall'ex della madre

È morta Nicolina Pacini, la ragazza di 15 anni ferita ieri da un colpo di pistola sparato dall'ex compagno della mamma, Antonio Di Paola
I rilievi dei carabinieri sul luogo dell'omicidio - Foto Ansa/Franco Cautillo
I rilievi dei carabinieri sul luogo dell'omicidio - Foto Ansa/Franco Cautillo
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Quindici anni, occhi chiari, un bel viso solare, scende le scale in fretta, sono le 7.30 del mattino e non vuole perdere l'autobus che la porta a scuola, a Vico del Gargano, ma proprio in quel vicolo, in via Zuppetta, nel centro storico di Ischitella, viene bloccata dall'ex compagno della madre. 

L'uomo molto probabilmente vuole sapere dove si trova la donna. La ragazzina si rifiuta di rispondere e lui le spara al volto. Nicolina Pacini, 15 anni, è morta questa mattina agli Ospedali Riuniti di Foggia dov’era stata trasportata d’urgenza in elisoccorso. Il proiettile l'ha colpita sopra l'occhio sinistro e si è fermato nel cervello: i tentativi di salvarla sono stati inutili.

Antonio Di Paola era fuggito a piedi dopo averle sparato. Le indagini dei carabinieri, grazie a testimonianze e alle immagini delle telecamere della zona, si sono immediatamente concentrate sull'ex compagno della madre della vittima. Sono scattate immediatamente le ricerche: posti di blocco, elicotteri, cani. Alla fine, in serata, il corpo senza vita di Antonio Di Paola, 37 anni, con piccoli precedenti penali, è stato trovato dai carabinieri nelle campagne della località Callone, nel territorio di Ischitella: si è ucciso con la stessa arma, una calibro 22, con cui aveva sparato alla ragazzina.

«Spero che ti ammazzi bastardo lurido. Te la prendi con una ragazza di soli 15 anni, sei un rifiuto umano», ha scritto su Facebook la madre, Donatella Rago, di 37 anni, che è stata raggiunta dalla terribile notizia mentre si trovava in Toscana dove si è trasferita per lavoro.

La ragazzina, buona, bella, solare, - come la descrivano in paese - è vittima innocente di un rancore violento che divorava nell'anima l'uomo che la madre aveva deciso di lasciare dopo averlo denunciato. I due figli della donna, la ragazzina e suo fratello, a causa dei disagi familiari, erano stati affidati dai servizi sociali ai nonni materni. 

«Il nonno - raccontano in paese - ha sempre lavorato nelle sue terre, ha coltivato le olive, i nonni si sono presi cura dei ragazzi con amore». 

«I miei figli erano in affidamento ai miei genitori - ha scritto la madre su Facebook - ed io avevo avvertito che sarebbe successo qualcosa, nessuno mi ha dato retta. Io non c'ero, ma i miei che li avevano in affido dov'erano? Non doveva prendere il pullman visto che c'erano delle denunce in corso, ma dovevano accompagnarla loro a scuola», si sfoga la donna che effettivamente aveva presentato recentemente due denunce nei confronti del suo ex, l'ultima un paio di settimane fa proprio a causa delle minacce subite dall'uomo.

E sempre su Fb solo pochi giorni fa la donna, riferendosi alla relazione con il suo ex, aveva scritto: «È già passato un mese che ho trovato il coraggio, la forza di uscire da una prigione». Ma l'incubo non era finito: erano iniziate le minacce e la donna si sentiva in pericolo e aveva paura per i propri figli tanto da chiedere all'assistente sociale di portarli in un altro posto. «Ma non mi ha ascoltato, anzi - accusa la donna su Fb - mi ha detto "Stanno bene dove stanno"».

 

  

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