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Strage dell'Isis durante un comizio elettorale in Pakistan

I morti sono almeno 158, ma il bilancio continua ad aggravarsi. Appena 48 ore fa un altro attenato aveva provocato 20 morti
Un uomo piange davanti al corpo di un familiare morto durante l'attentato - Foto Ansa/Ap Arshad Butt
Un uomo piange davanti al corpo di un familiare morto durante l'attentato - Foto Ansa/Ap Arshad Butt
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Il terrorismo targato Isis entra di prepotenza nella campagna elettorale in Pakistan macchiandola di sangue. 

Il 25 luglio il Paese andrà alle urne per una tornata di elezioni politiche dai contorni assai tesi - stretta tra la minaccia destabilizzatrice del terrorismo di matrice islamica, le accuse di manipolazione da parte dei vertici militari e un controverso intervento dell'apparato giudiziario nazionale che ha portato alla condanna in carcere per l'ex premier Nawaz Sharif e sua figlia Maryam Nawaz. 

Durante un comizio elettorale in Baluchistan - rivendicato dall'Isis - un kamikaze si è fatto esplodere con un bilancio pesantissimo di vittime: almeno 158 morti e 200 feriti. Anche il leader del Baluchistan Awami Party (Bap), Nawabzada Siraj Raisani, è tra le vittime.

Appena 48 ore fa un altro kamikaze era entrato in azione a Peshawar mentre era in corso un'altra manifestazione in vista del voto, uccidendo 20 persone - tra cui anche Haroon Bilour, un leader dell'Anp, partito nazionalista pashtun - e ferendone altre 60. Ed è proprio in vista dell'appuntamento elettorale che ieri ha deciso di lasciare il suo esilio londinese e far rientro in patria l'ex premier Nawaz Sharif.

Le autorità lo attendevano però al suo arrivo a Lahore per arrestarlo insieme alla figlia Maryam Nawaz. Su entrambi gravano pesanti condanne per corruzione. Rispettivamente 10 per lui e 7 anni per lei. Le condanne risalgono al 6 luglio scorso e costituiscono il primo verdetto emesso da un tribunale del Pakistan contro l'ex primo ministro che deve affrontare una serie di processi sin da quando il 28 luglio scorso è stato destituito dalla Corte Suprema del suo incarico di premier nell'ambito di un processo per uno scandalo legato ai cosiddetti Panama Papers. La figlia di Sharif, Maryam Nawasz, è stata invece condannata per una vicenda venuta alla luce per gli stessi documenti diffusi grazie a un’inchiesta giornalistica internazionale, mentre il marito, Mohammad Safdar, è stato condannato ad un anno per aver dato false informazioni agli investigatori.

 

 

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