Italia e Estero

Sciopero nel mondo della scuola: «Persi 3.600 posti in 6 anni»

Giornata di protesta oggi per lo sciopero del personale scolastico e dei docenti: tra i temi, la perdita di posti di lavoro e le graduatorie
  • La protesta di personale Ata e docenti a Roma
    La protesta di personale Ata e docenti a Roma
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    La protesta di personale Ata e docenti a Roma
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Giornata di protesta oggi nel mondo dell’istruzione per lo sciopero del personale scolastico indetto da Anief e Saese, ma anche dai Cobas limitatamente ai docenti di scuola dell'infanzia e primaria.

A Roma è stata indetta una manifestazione davanti al Miur, a cui hanno preso parte anche insegnanti partiti da Brescia, mentre si attende il parere dell'Avvocatura dello Stato sull'applicazione della sentenza con cui il Consiglio di Stato cancella le graduatorie a esaurimento dei diplomati magistrali.

«Mentre si continua a parlare di riforma della scuola e di rilancio dell'istruzione pubblica italiana, gli organici del personale scolastico continuano a ridursi: per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, negli ultimi sei anni sono stati cancellati 3.667 posti, che sommati a quelli tagliati dalla riforma Berlusconi-Gelmini, conseguente alla Legge 133/2008 sul dimensionamento scolastico, portano la quota di cancellazione di unità di Ata abbondantemente oltre quota 40mila». Lo afferma in una nota l'Anief.

«A parte gli spostamenti, che non incidono sull'entità numerica, il dato che balza agli occhi è quello relativo ai totali: complessivamente, oggi abbiamo 203.534 posti in organico di diritto, mentre sei anni fa erano 207.123 - prosegue il documento dell’Associazione sindacale professionale -. Ma come si giustifica tale decremento? L'amministrazione si rifugia nella solita ridicola motivazione del ridotto numero di alunni: l'organico, in pratica, viene legato a doppio filo alla quantità di iscritti. Se questo cala, riducendosi il tasso di natalità, scende quindi il numero di unità di lavoro. Mentre continuano a non essere considerati altri fattori, altrettanto se non più rilevanti. Come il tasso di abbandono scolastico, i flussi migratori».

«Nelle passate legislature abbiamo visto le graduatorie ad esaurimento, riservate al personale precario, che si aprivano e si chiudevano grazie ad emendamenti dell'Anief e alle proteste di piazza», ha detto il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, durante la manifestazione di questa mattina. 

«Oggi si insedia la legislatura - ha sottolineato - e abbiamo chiamato, per l'ennesima volta, il personale precario, a partire dai diplomati magistrali ma anche chi si è abilitato con gli Itp, Tfa, Pass e tutti coloro che hanno un titolo abilitante e riconosciuto dallo Stato, a manifestare il loro diritto a inserirsi nelle graduatorie da cui si viene assunti nei ruoli dello Stato. È assurdo che una persona venga chiamata ogni anno come supplente e rimanga sempre in questo stato mentre l'Europa ci dice che dopo tre anni debba essere stabilizzata».

 

 

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