Italia e Estero

Lieve crescita dei casi, ma «Lombardia pronta per la terza dose»

Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che rinnova l'appello ai cittadini a vaccinarsi e fare i richiami
TERZE DOSI: "LA LOMBARDIA E' PRONTA"
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«La Lombardia è pronta». Il presidente Attilio Fontana resta in attesa delle decisioni del Governo sul prolungamento dello stato di emergenza e la somministrazione della terza dose di vaccino agli under 60, ma sostiene che la Regione non si farà trovare impreparata.

Ed è proprio verso l'estensione della platea verso cui sembra andare l’esecutivo guidato da Mario Draghi: «Credo entro la fine dell'anno si potrà arrivare ai 50enni» ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che ha aggiunto che l’indicazione per coloro che hanno ricevuto il monodose Johnson&Johnson è quella di fare comunque il richiamo dopo 6 mesi dall’inoculazione, e per chi vuole anche prima.

«Assistiamo negli ultimi giorni a qualche piccolo innalzamento dei numeri dei contagi, che fortunatamente per la nostra regione sono poco rilevanti - ha proseguito Fontana - dobbiamo comunque guardarli con attenzione». A proposito, ha rinnovato l'appello ai cittadini «a completare il ciclo vaccinale, a fare la terza dose qualora si appartenga alle categorie inserite in questa fase, e agli indecisi consiglio di vaccinarsi».

Sulla possibilità all'esame del Governo nazionale di prorogare lo stato d'emergenza e l'utilizzo del Green pass, il presidente si è limitato a auspicare che «i numeri ricomincino a migliorare perché mi auguro che gli sforzi che abbiamo fatto in questi mesi, e che hanno dato finora degli evidenti, risultati positivi vengano premiati».

Riguardo allo stato di emergenza, il Governo è pronto al rinnovo per tenere in piedi la struttura commissariale del generale Francesco Figliuolo e procedere con le terze dosi di vaccino: sarà in vigore almeno fino a marzo 2022, ma sembra più ragionevole si arrivi fin dopo la prossima estate. E con il mondo della politica diviso, tra chi come la Lega vorrebbe che il Green pass venisse mandato in soffitta con la fine del 2021, l’iter di approvazione della proroga sembra ostico, anche perché non è più possibile che lo decida solo il Consiglio dei ministri, ma deve passare dalle aule del Parlamento.

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