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La Lombardia torna a riaprire dopo 28 giorni: «Estate da liberi»

Fontana: «Facciamo 49mila vaccinazioni al giorno e a fine mese potremmo arrivare a 68mila dosi al giorno»
Vaccinazione (simbolica) - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Vaccinazione (simbolica) - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Dopo 28 giorni di lockdown, lunedì la Lombardia torna in zona arancione e, se non ci fosse il vincolo imposto dal governo, che fino al 30 aprile limita le zone solo al rosso e all'arancio, teoricamente da venerdì prossimo potrebbe anche diventare «gialla». A spiegarlo, è il governatore, Attilio Fontana, alla luce dei dati che vedono la regione con un indice Rt sotto l'1 e un'incidenza sotto il 2,5%. «Sono convinto che, quando verranno meno i limiti del governo, quindi entro fine di aprile, torneremo in zona gialla - ha detto -. Poi, quando avremo finito di vaccinare le fasce dai 60 anni su, che se ci saranno i vaccini sarà entro fine maggio, i grandi problemi saranno finiti: il virus continuerà a girare, ma i rischi saranno contenuti. Infine, entro luglio, saremo messi in una condizione tale per cui avremo riconquistato praticamente tutte le nostre principali libertà. Faremo un'estate da liberi».

Intanto, si intensifica la campagna vaccinale lombarda, che entro il fine settimana raggiungerà le 2 milioni di somministrazioni e la fine della fase riservata agli over 80. Un cambio di passo dettato anche dal coordinatore della campagna, Guido Bertolaso, che proprio oggi è voluto tornare medico per un giorno e si è messo a disposizione nel vaccinare alcune persone a domicilio. Da lunedì, invece, il via alla fase riservata agli over 70, che potrebbero essere tutti vaccinati entro le prossime due settimane. Un'accelerazione legata soprattutto al passaggio del meccanismo di prenotazione da Aria Spa (azienda controllata direttamente dalla Regione), che ha dato problemi, a Poste Italiane

«La macchina funzionava anche prima, ma è chiaro che con questo nuovo portale, la situazione legata alle prenotazioni è di gran lunga migliorata» ha ammesso Fontana. La vera incognita adesso sono le consegne da parte delle case farmaceutiche. «Per aprile abbiamo le dosi di vaccino sufficienti. Il grosso problema lo avremo a maggio perché ad oggi non abbiamo a disposizione i dati per poter fare una programmazione - ha spiegato la vice presidente e assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti -. Attualmente facciamo 49mila vaccinazioni al giorno e a fine mese potremmo arrivare a 68mila dosi al giorno. Se ci arriveranno i vaccini possiamo arrivare a 144mila somministrazioni quotidiane, e con le vaccinazioni nelle farmacie e nelle aziende, possiamo a arrivare a 170mila. Se ci sono i vaccini possiamo finire entro luglio».

Di necessità di rimodulare la campagna vaccinale massiva ha parlato anche il governatore Attilio Fontana: «Non slitta - ha spiegato in mattinata -, ma va rimodulato l'utilizzo dei vaccini. Con il fatto che AstraZeneca sarà utilizzato per categorie diverse da quelle previste, bisognerà fare qualche rimodulazione». Anche perché, in Lombardia, come in altre Regioni, esiste il problema del rifiuto da parte delle persone che si devono vaccinare, nei confronti di AstraZeneca. «Non è accentuato come in altre Regioni, però c'è anche qui - ha commentato Fontana -. Purtroppo si sono dette troppe cose, si parla troppo e alla fine la gente è confusa. Il governo dovrebbe dire con estrema chiarezza ai nostri concittadini che AstraZeneca funziona ed è sicuro come gli altri». 

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