Italia e Estero

Green Pass obbligatorio da parrucchiere ed estetista da domani

L'obbligo scatta giovedì 20 gennaio, servirà anche per la tabaccheria dall'1 febbraio. Multa da 400 a 1000 euro per i trasgressori
Tra le attività che possono riaprire il 1° giugno ci sono i saloni di bellezza - Foto Epa/Peter Klaunzer
Tra le attività che possono riaprire il 1° giugno ci sono i saloni di bellezza - Foto Epa/Peter Klaunzer
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Scatta l'obbligo di Green Pass per accedere a quelli che vengono definiti «servizi alla persona». Da domani e fino al 31 marzo bisognerà avere la certificazione verde almeno in versione base, che si ottiene con tampone molecolare valido 72 ore o test antigenico valido 48 ore, per andare da parrucchieri, barbieri, estetisti. La misura vale anche per i colloqui con detenuti in carcere. 

Dall’1 febbraio saranno interessati pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali

È atteso a breve - probabilmente già domani - il decreto che individua queste ultime attività: tra le novità ci sarebbe anche l'ingresso senza Green Pass alle poste per il ritiro della pensione, mentre per gli altri servizi postali resterà necessaria la certificazione (base o rafforzata). In generale, l'accesso sarà libero nei negozi di alimentari, in farmacia, dall'ottico e per l'acquisto di legname o pellet per il riscaldamento. Lo stesso per le attività all'aperto come benzinai, mercati, edicole. Il Green Pass servirà invece per comprare le sigarette dal tabaccaio. 

I controlli sono a carico dei «relativi titolari, gestori o responsabili». Per i trasgressori sono previste multe da 400 a mille euro.

Si va verso una modifica del sistema di colori delle zone

Intanto oggi sono stati fatti passi avanti verso la modifica del sistema dei colori che potrebbe far finire la metà delle Regioni in arancione a breve, Lombardia compresa, sotto la spinta dei contagi. L'ipotesi - emersa oggi ad un tavolo tecnico cui hanno partecipato esperti del ministero della Salute e delle Regioni - è quella di considerare casi Covid soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia, senza includere gli asintomatici in ospedale per altre patologie. 

«Il sistema dei colori non sembra avere più molto senso», spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani. «Io penso - gli fa eco il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini - che vada eliminato: attualmente, ad esempio, in zona gialla è tutto uguale al bianco». «I colori servono a poco e il sistema va abolito, su questo noi governatori siamo pressoché tutti d'accordo», ha detto Donato Toma, presidente del Molise. 

Oggi c'è stata una prima riunione del tavolo di lavoro dedicato al tema cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza e il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, insieme a rappresentanti delle Regioni. Nei prossimi giorni ci saranno altri confronti per cercare di arrivare ad una posizione condivisa. «C'è - osserva il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa - una platea del 90% di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L'unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa». 

L'isolamento dei positivi asintomatici non sarà ridotto a 5 giorni

Se il tavolo tecnico ha aperto ad un nuovo calcolo dei ricoverati, escludendo gli asintomatici, non è invece passata l'ipotesi di tagliare a 5 giorni la quarantena per i positivi sintomatici. Secondo gli esperti, a quanto si apprende, mancano, ad oggi, sufficienti evidenze scientifiche a sostegno dell'accorciamento dell'isolamento. Parere favorevole, poi, ad una rimodulazione del contact tracing con l'obiettivo di focalizzarlo sui sintomatici visti gli alti numeri dei contagi. 

 

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