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«Giusto che i pm sentano Conte. I dati? Noi siamo trasparenti»

Lo sottolinea Giulio Gallera, che risponde al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, secondo il quale la Regione avrebbe nascosto i dati sul contagio
Visitatori tra le guglie sul Duomo di Milano - Foto Ansa/Matteo Corner
Visitatori tra le guglie sul Duomo di Milano - Foto Ansa/Matteo Corner
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«Da parte nostra c'è sempre stata massima trasparenza. Nel tempo le Ats si sono organizzate in maniera diversa. Ma i numeri sono sempre stati comunicati». Lo sottolinea, l'assessore regionale alla Sanità lombarda, Giulio Gallera, in un'intervista alla Stampa in cui risponde al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, secondo il quale la Regione avrebbe nascosto i dati sul contagio. Questi, spiega, vengono comunicati, «alcuni in maniera aggregata per provincia, altri separati per singolo Comune. Il sistema si è assestato nel tempo, abbiamo coinvolto le prefetture. L'Ats di Milano, per esempio, ha aperto un suo sito a cui i Comuni accedono con una password. La stessa cosa succede a Pavia».

A Bergamo, in particolare, «I dati vengono trasmessi alla Prefettura, poi il Prefetto li distribuisce ai Comuni. I metodi che abbiamo studiato si modulano a seconda del territorio ma non viene mai meno la trasparenza». Sul fatto che Gori dice di non riceverli, risponde: «Nessun altro sindaco della Lombardia si è lamentato, a parte il fatto che se c'è un decesso i Comuni lo sanno prima di noi. I dati vengono trasmessi anche al ministero: la comunicazione segue meccanismi precisi».

Sul fatto che i pm di Bergamo interrogheranno Conte e il ministro dell'Interno sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro, Gallera commenta: «È giusto che i magistrati raccolgano anche la versione del governo, è la corretta prosecuzione di un'indagine in corso».

Sulla parabola di Luigi Cajazzo, da dg della Sanità a vice segretario regionale, presentata come una promozione, spiega: «Nessuno è stato silurato. Stiamo rafforzando la squadra per preparare la macchina a una eventuale seconda ondata. Il nuovo dg, Trivelli, ha vissuto in prima linea la trincea degli Spedali Civili di 
Brescia: è la figura idonea per aiutarci a dare una risposta più efficace. Cajazzo continuerà a far parte della squadra e a occuparsi di Sanità».

 

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