Italia e Estero

Fontana: «Siamo in zona gialla, viviamo con responsabilità»

È il messaggio pubblicato su Facebook dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana: «Necessaria massima collaborazione»
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana - Foto da Facebook
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana - Foto da Facebook
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«Siamo in zona gialla, un'occasione che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità affinché gli sforzi fatti finora non siano vanificati».

È questo il messaggio pubblicato su Facebook dal presidente della Regione Attilio Fontana, nel giorno in cui la Lombardia torna in zona gialla.

«Oltre alla responsabilità dei singoli - ha aggiunto - è necessaria la massima collaborazione di sindaci e delle Prefetture affinché vigilino sugli assembramenti».

«Non si può tornare indietro. L'economia - ha ricordato Fontana - è già fortemente compromessa e non possiamo permetterci nuove chiusure». «Dal canto mio - ha poi aggiunto - continuerò a proporre al Governo di studiare misure più coerenti che evitino interventi altalenanti, incomprensibili, che spesso si sono dimostrati inefficaci. Abbiamo tutti bisogno di tornare a vivere, ma se non faremo tesoro dell'esperienza fatta e prenderemo questa fascia gialla come un 'liberi tuttì, il traguardo sarà più difficile da raggiungere».

E dunque «confido nel senso di responsabilità dei cittadini lombardi. Dobbiamo imparare a convivere con il virus - ha scritto Fontana -, perché finché non verrà raggiunta l'immunità di gregge, attraverso la vaccinazione di massa, il pericolo di una recrudescenza sarà sempre in agguato. Abbiamo bisogno di tornare ad una parziale libertà, ma ognuno dovrà fare la sua parte per vincere insieme la guerra a questo maledetto virus. Prudenza e senso di responsabilità consentiranno agli studenti di tornare a scuola in presenza senza incorrere nel rischio di una nuova chiusura dopo qualche settimana, ai commercianti di non dover abbassare nuovamente le serrande e così anche per bar e ristoranti, categoria tra le più penalizzate finora».

 

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