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Emoji Day, nelle chat arrivano il fenicottero e l'aglio

Nate come combinazione di semplici segni di punteggiatura, si sono evolute in faccine dalle molteplici espressioni
Alcune delle nuove emoji del 2019
Alcune delle nuove emoji del 2019
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Nate come combinazione di semplici segni di punteggiatura sui Motorola degli adolescenti degli anni '90, si sono evolute in faccine dalle molteplici espressioni, immagini di animali, persone, attrezzi sportivi, paesaggi, bandiere nazionali e ormai sono diventate un elemento indispensabile per la comunicazione via chat. Tanto da essersi meritate una festa speciale.

Si festeggia oggi il World Emojii Day, la giornata internazionale delle emoticon, istituita nel 2014 da Jeremy Burge, fondatore di Emojipedia, la piattaforma online dove è possibile scoprire il significato e la storia dietro ogni faccina. Le Emojii, nome nato dall’incastro di due parole giapponesi che significano immagine e carattere scritto, sono ormai una realtà diffusa in tutto il mondo e ben radicata nella vita quotidiana di ogni utente. La più usata? Secondo Google è il cuore rosso, seguito dalla faccina che ride con le lacrime agli occhi e quella circondata da cuoricini. La meno utilizzata invece è la tabella ABCD, mentre al penultimo posto figurano quella della funivia e dell’acqua potabile.

C’è chi sostiene che il primo a farne uso sia stato nientemeno che Abram Lincoln, che, al termine di un comunicato che siglava con «Applausi e risate» aggiunse il simbolo che sarebbe diventato virale secoli dopo «;)», ma probabilmente fu solo l’errore di una segretaria distratta. Altri fanno risalire la nascita delle emoticon agli anni '60 e c’è chi invece sostiene che il primo ad usarle sia stato un docente universitario americano nell’82, ma certo è che nel 1998 Shigetaka Kurita creò un set da oltre 170 simboli pittografici da 12 pixel ispirandosi ai manga della sua tradizione che vennero usati da una primordiale piattaforma di comunicazione nipponica che collegava gli smartphone ad internet. E da lì il resto, come si dice, fu storia.

Secondo un sondaggio le emojii sono usate dall’83% degli italiani in modo continuativo in occasione di moltissime interazioni virtuali, anche quelle di lavoro. Il 50% dichiara che sono essenziali nel porre le basi per una comunicazione che funzioni e non scivoli nell’imbarazzo o nell’eccessivo formalismo e l’11% sostiene di usarle per sintetizzare dei concetti interi per renderli più comprensibili. Non manca però chi si stacca dalla massa: il 25% sostiene di trovarle false e sicuramente meno spontanee della comunicazione verbale, e c’è chi sostiene di non usarle affatto, temendo un assottigliamento del linguaggio scritto che porti con il tempo ad un impoverimento della lingua italiana e dei suoi lemmi.

In occasione della loro festa l’azienda Apple ha anche pubblicato indicazioni sulle nuove emoticon che saranno disponibili con l’aggiornamento iOS di novembre: un’attenzione particolare sarà dedicata alle disabilità, con faccine relative a sedie a rotelle, protesi per braccia e gambe, apparecchi acustici, e ancora cani guida per i non vedenti. Dopo l’inserimento della scelta del colore della pelle e capelli a novembre la stessa opzione sarà fruibile per le faccine che rappresentano coppie etero e gay, con la possibilità di scegliere il colore della pelle di uno o entrambi i partner. Non mancheranno anche nuovi animali come l’orangotango, la puzzola, il bradipo e il fenicottero e nuovi cibi tra cui aglio, burro, falafel e waffle. E ancora emoticon che rappresentano aquiloni, banjo, costumi da bagno interi, giubbotti di salvataggio e una simpatica faccina sbadigliante.

 

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