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Csm, nominati gli otto membri laici: non c'è Paroli

Eletti in votazione congiunta dalle due camere gli otto membri laici del Csm. Sfuma la nomina dell'ex sindaco Adriano Paroli
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Sfuma la nomina di Adriano Paroli tra gli otto membri laici del Csm. Nel massimo organo di autogoverno della magistratura, infatti, il Parlamento in seduta comune ha eletto nella serata di ieri Alberto Maria Benedetti, Filippo Donati, Fulvio Gigliotti, Stefano Cavanna, Emanuele Basile, Alessio Lanzi, Michele Cerabona e David Ermini.

L'ipotesi che il senatore ed ex sindaco forzista di Brescia potesse entrare nel Consiglio superiore della Magistratura, si era fatta molto più che insistente nelle ore precedenti alla votazione, dal momento che Paroli vantava tutti i requisiti previsti - avvocato, esercita la professione da più di 15 anni - oltre ad un'appartenenza politica di lungo corso al movimento berlusconiano.

Proprio l'ex Cavaliere, ora tornato candidabile, avrebbe potuto vedere nel passaggio di Paroli da Palazzo Madama a Palazzo dei Marescialli una via per riapprodare agli scranni del Senato, attraverso una votazione supplettiva nel collegio uninominale di Brescia, dove appunto è stato eletto Paroli. Che invece a questo punto potrà continuare a fare politica attiva, come del resto lui stesso aveva lasciato intendere di preferire.

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