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Covid, chi può richiedere l'esenzione dal vaccino

Si tratta di coloro che per svariati motivi non possono ottemperare alla procedura vaccinale e dunque impossibilitati a ottenere il green pass
Una donna in gravidanza riceve il vaccino
Una donna in gravidanza riceve il vaccino
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Accanto a chi sceglie di non aderire alla vaccinazione anti Covid, c'è chi non può, per motivi medici, ricevere o completare la vaccinazione perdendo così la possibilità di ottenere la certificazione verde, dal 6 agosto obbligatoria per accedere a svariati luoghi e servizi.

Ecco perché in serata la direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute ha diramato una circolare, a firma di Giovanni Rezza, che specifica quali soggetti possono ottenere l'esenzione dal vaccino. I documenti verranno rilasciati temporaneamente solo in forma cartacea e potranno avere validità massima fino al 30 settembre, salvo ulteriori indicazioni. La durata di validità sarà aggiornata quando sarà avviato il sistema nazionale per l'emissione digitale dei documenti. Temporaneamente, salvo ulteriori disposizioni, sul territorio nazionale sono validi i certificati di esclusione vaccinale già emessi dai Servizi Sanitari Regionali. 

La certificazione di esenzione viene rilasciata nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea. 

Esistono poi una serie di controindicazioni che aumentano il rischio di gravi reazioni averse. La materia è tecnica e complessa e nella circolare si fa riferimento a una tabella specifica che indica le controindicazioni dei vaccini attualmente in uso in Italia. 

 

Reazione allergica grave dopo una dose di vaccino 

Una reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino costituisce una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi dello stesso vaccino o di prodotti che contengano gli stessi componenti. Questo tipo di reazione allergica si verifica quasi sempre entro 30 minuti dalla vaccinazione, anche se sono imputabili a vaccino i casi di anafilassi insorti entro le 24 ore. In caso di reazione allergica grave alla prima dose di un vaccino, si può considerare la possibilità di utilizzare un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione; tuttavia, vista la possibilità di reazioni crociate tra componenti di vaccini diversi è opportuno effettuare una consulenza allergologica e una valutazione rischio/beneficio individuale.

Gravidanza e allattamento 

La vaccinazionenon è controindicata in gravidanza. Qualora, dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione. Anche l’allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione.

Sindrome di Guillain-Barré.

La sindrome di Guillain-Barré è stata segnalata molto raramente in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria (ex AstraZeneca). In caso di sindrome di Guillain-Barré insorta entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino, senza altra causa riconducibile, è prudente non eseguire ulteriori somministrazioni dello stesso tipo di vaccino. In tali situazioni va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione.

Miocardite/pericardite.

Dopo la vaccinazione con i vaccini COVID-19 a mRNA (Pfizer e Moderna) sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite. La decisione di somministrare la seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna in persone che hanno sviluppato una miocardite/pericardite dopo la prima dose deve tenere conto delle condizioni cliniche dell'individuo e deve essere presa dopo consulenza cardiologica e un’attenta valutazione del rischio/beneficio. In tale situazione, laddove sia stato valutato di non procedere con la seconda dose di vaccino Covid a mRNA, va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione.

Test sierologici

Si ribadisce che l’esecuzione di test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale; per tale motivo la presenza di un titolo anticorpale non può di per sé essere considerata, al momento, alternativa al completamento del ciclo vaccinale. 

 

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