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Coronavirus, l'aggiornamento di Regione Lombardia

Consueta conferenza stampa con l'assessore al Welfare Giulio Gallera
Uno degli interventi dell'assessore al Welfare Gallera - Foto Ansa/Matteo Corner © www.giornaledibrescia.it
Uno degli interventi dell'assessore al Welfare Gallera - Foto Ansa/Matteo Corner © www.giornaledibrescia.it
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Torna l'aggiornamento quotidiano con Regione Lombardia: l'assessore al Welfare Giulio Gallera in diretta Facebook da Milano fa il punto sull'epidemia da coronavirus.

Nella nostra provincia, secondo i dati raccolti da Ats, alle 10 del 9 marzo i casi di contagio erano 806, in crescita di 301 unità rispetto a ieri.

 

 

Giulio Gallera

La prima notizie è quella dei posti letto in terapia intensiva. In Lombardia abbiamo 900 posti, di cui 176 in presidi monospecialistici, 724 collocati nei vari presidi ospedalieri pubblici e privati per le altre patologie.

Sin dai primi giorni il nostro obiettivo era quelli di incrementare le 724 di 100-150 unità per meglio gestire i pazienti affetti da coronavirus. In 15 giorni abbiamo creato 223 posti letto di terapia intensiva e contiamo di aprirne altri 150 nel giro di sette giorni.

Posti letto che si aprono perché si è bloccata l'attività delle sale operatorie e abbiamo riconvertito alcuni reparti. Stiamo aumentando anche i posti di terapia subintensiva, per chi ha bisogno di respirazione assistiti, ma non di essere intubati.

I C-Pap erano 200 in Regione Lombardia, ora sono 1600 e ne abbiamo ordinati altri 500 che arriveranno nei prossimi giorni insieme ai flussimetri, per trasformare l'ossigeno e renderlo adatto alla respirazione.

Abbiamo letto dello scoramento di alcuni medici, ma vi voglio rassicurare sul fatto che il sistema sta reggendo.

Stiamo costruendo una rete con il sistema sociosanitario per gestire i pazienti dimessi, sfebbrati e in via di guarigione.

La nostra sfida è quella di avere più posti di quelli necessari per gestire l'epidemia.

 

I numeri: totali dei casi positivi 5469, 1280 più di ieri. I pazienti ricoverati sono 2802, +585, in terapia intensiva 440, 41 persone in più. Dimessi: 646. Decessi 333, +76 rispetto a ieri.

Bergamo: 1245 (+248); Brescia: 739 (+238), una delle aree di maggior preoccupazione. Lodi, crescita sempre più contenuta. Milano: 506.

Da ieri sono entrate in vigore le misure più restrittive. C'è un forte invito, un obbligo, a evitare di uscire e spostarsi all'interno della regione se non per ragioni attinenti all'attività lavorative, attività non differibili o emergenze.

Il messaggio forte è quello di rimanere al proprio domicilio: il coronavirus non si sconfigge con i farmaci perché non ci sono farmaci e non c'è un vaccino. L'unico modo per ridurre l'epidemia è evitare di contagiare ed essere contagiati, quindi bisogna ridurre la vita sociale. I giovani possono essere immuni a questa patologia, ma la possono veicolare.

A Lodi in questi giorni c'è una netta riduzione delle persone che si ammalano. Ancor più evidente il crollo dei positivi nella zona rossa: vuol dire che dove le persone rimangono a casa la diffusione si riduce e si può addirittura bloccare.

La guarigione è lunga e l'ospedalizzazione richiede anche 2 o 3 settimane.

 

Domande

Quando una persona si scopre essere positiva tutti i contatti diretti vengono messi in isolamento domiciliare. Chi non lo rispetta viene sanzionato in maniera severa. Chi svolge attività di carattere sanitario o chi svolge servizi di pubblica utilità e sono negativi continuano a lavorare.

Gli operatori sanitari positivi vanno invece in isolamento.

Vedere che il nostro lavoro è apprezzato dall'Oms ci rende orgogliosi, ma più di tutto di rende orgogliosi aver organizzato il sistema sanitario perché reggesse.

Se tutti decideranno di rimanere a casa e di condurre una vita riservata, verso fine settimana dovremmo notare l'estensione del trend virtuoso che oggi osserviamo per il Lodigiano e la zona rossa.

Aiuti per genitori: abbiamo chiesto la possibilità del congedo parentale per almeno uno dei due genitori, ma il governo non ci ha ancora dato risposta.

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