Italia e Estero

Fontana: «Fiducioso che la Lombardia riaprirà il 3 giugno»

Nel giorno in cui i dati diffusi da Palazzo Lombardia vengono contestati da Gimbe, il governatore ne ribadisce la positività
Un campione appena prelevato - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un campione appena prelevato - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Nel giorno in cui i dati dei tamponi diffusi da Palazzo Lombardia vengono contestati da Gimbe, all'appuntamento  della Regione per fare il punto sulla situazione del contagio, a intervenire con il presidente Attilio Fontana sono stati anche anche il professor Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica all'Università di Parma e all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, e il professor Mario Nosotti, professore associato in Chirurgia Toracica al Policlinico di Milano, che ha effettuato il trapianto al 19enne cui il Covid-19 aveva bruciato entrambi i polmoni.

Per Attilio Fontana «la Lombardia sarà tra le regioni che dal 3 giugno verranno riaperte. Sono fiducioso che i lombardi saranno liberi di circolare in tutta Italia». Lo ha affermato alla luce dei dati che oggi Palazzo Lombardia ha inviato all'Istituto Superiore di Sanità, in vista del report settimanale sulla scorta del quale verranno adottate le valutazioni in vista delle riaperture.

A spiegare quali siano i 21 parametri considerati dall'Iss è il prof. Signorelli. In particolare tra gli indicatori considerati c'è l'Rt, le cui oscillazioni - ha ricordato - dipendono anche dal numero di tamponi effettuati. «Massima attenzione va riservata agli indicatori di un trend, che al momento appare di continuo calo: auguriamoci che tutto prosegua in questo senso». Fuori dagli indicatori, ma ugualmente rappresentativo, il calo di chiamate relative a criticità respiratorie registrate alle centrale dell'emergenza di Areu in tutto il territorio lombardo.

Quanto alla notizia del trapianto di polmoni per il 19enne («bene che la sanità pubiblica torni a occuparsi anche di tutto ciò che non è Covid» ha ribadito Signorelli), il professor Nosotti ha spiegato le condizioni estreme in cui è stato eseguito: «Il polmone è il solo organo aperto all'esterno ed è forse quello più complesso da trapiantare. L'evento particolare sta nell'aver effettuato un salto nel vuoto accettando l'indirizzo dei colleghi del San Raffaele che ci hanno presentato questo ragazzo ormai non più in grado di riprendere la propria funzionalità respiratoria».

«Un intervento questo - ha spiegato Nosotti - che apre la strada a molti altri, visto che purtroppo molti altri Paesi dovranno affrontare casi analoghi». Bene il decorso post operatorio che ha visto il giovanissimo paziente riprendere a respirare autonomamente, ancorché intubato, già poche ore dopo la conclusione del trapianto, avvenuto nove giorni fa.

Dal professor Nosotti ribadito l'appello all'impiego di tutti i mezzi di prevenzione. «Non dobbiamo rovinare quanto fatto: mascherina e distanze sono importantissime per evitare di tornare nelle stesse situazioni che abbiamo vissuto mesi fa».

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