Italia e Estero

Coronavirus, il punto del giorno di Regione Lombardia

L'appuntamento quotidiano con l'assessore al Welfare Giulio Gallera, che prova a smorzare le polemiche sui tamponi
DAGLI OSPEDALI AL TERRITORIO
AA

Emergenza coronavirus, si fa il punto del contagio con la conferenza stampa quotidiana di Regione Lombardia: oltre agli aggiornamenti su più fronti, l'assessore Giulio Gallera rende pubblici i dati del contagio.

I casi positivi in Lombardia sono 39.415, i ricoverati 11.152 (solo 15 più di ieri) di cui 1.319 in Terapia intensiva, 961 dimessi. I deceduti sono 542 in più di ieri, 5.944 dall'inizio dell'epidemia. Continua la flessione delle telefonate al 112 e degli accessi al Pronto soccorso. La provincia di Brescia conta 7.678 casi positivi, con andamento stabile anche nel capoluogo (registriamo però una discrepanza con i dati di Ats, che riportano 7.652 contagiati nella giornata di oggi).

Giulio Gallera: vogliamo fare chiarezza definitiva sui tamponi. Abbiamo sempre detto che ci affidiamo alla scienza, perché dobbiamo avere un punto di riferimento. In Regione Lombardia non abbiamo mai pensato di fare tamponi a tappeto, ma abbiamo cercato di ampliare il più possibile la capacità di dare risposte tempestive. Ora abbiamo 22 laboratori, con una capacità di 5mila tamponi processabili al giorno, che è ancora abbastanza esigua. La Lombardia però ha fatto più tamponi di tutte le altre regioni.

Per quanto riguarda la tutela degli operatori sanitari, dal 23 marzo abbiamo inziato a fare i tamponi a infermieri e medici negli ospedali e nelle Rsa. Tutti i giorni c'è il rilevo del rialzo della temperatura, quando supera i 37,5 gradi scatta il tampone nasofaringeo. Impossibile l'estensione dell'effettuazione di tampone ai pazienti a domicilio: i risultati sarebbero processati in troppo tempo.

Rafforzata l'assistenza a domicilio, attraverso il monitoraggio telefonico da parte dei medici di base, che nei casi più gravi valutano la possibilità di muovere un medico specializzato che vada a casa per una visita. A Brescia, Ozinuovi e Montichiari queste brigate mobili saranno operative da lunedì.

Anche a Brescia abbiamo individuato l'area del centro Paolo VI, dove ospitare i pazienti Covid che non necessitano di ospedalizzazione ma hanno bisogno di una degenza in sorveglianza. 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia