Italia e Estero

Coprifuoco, ristoranti, ferie e mascherina alla cabina di regia

Attesa per il vertice odierno da cui scaturiranno le nuove indicazioni sulle misure anti-Covid per le prossime settimane
Voglia di spensieratezza: verso una variazione del coprifuoco - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
Voglia di spensieratezza: verso una variazione del coprifuoco - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Per quanto riguarda «il cosiddetto coprifuoco credo che l'approccio di gradualità che il presidente del Consiglio sottolinea sia stata la carta vincente e dovrà rappresentare la stella polare per le decisioni di domani».

Pare quasi un mantra quello che ribadisce il presidente del Comitato tecnico-scientifico, Franco Locatelli, intervistato a «Che tempo che fa» alla vigilia della riunione della cabina di regia di oggi, destinata a sancire quali aperture e allentamenti delle misure anti-Covid ora in essere potranno accompagnare le prossime settimane. Valutazioni chiave che si tradurranno poi in decisioni concrete nei giorni a seguire. 

Ma vediamo intanto quali sono le ipotesi sul tavolo e quali le possibili attenuazioni delle limitazioni, a favore delle quali pesano di certo i dati confortanti delle ultime ore.

COPRIFUOCO. Il tagliando al decreto in vigore dovrebbe dunque portare ad un nuovo provvedimento che sarà operativo dal 24 maggio e che riscriverà tutta una serie di regole e restrizioni. La prima è, appunto, quella che riguarda il coprifuoco: l'indicazione era di posticiparlo alle 23 ma non è escluso che possa essere portato fino a mezzanotte visto il pressing del centrodestra e delle regioni. Un nuovo check verrà fatto poi all'inizio di giugno e potrebbe essere quella l'occasione per cancellarlo definitivamente. «È realistico ipotizzare - sostiene il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini - che nelle prossime settimane verrà rivisto».

CENTRI COMMERCIALI. Ma il vertice tra i capigruppo della maggioranza si occuperà anche di altro visto che, lo ribadisce il capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto, il centrodestra continua a chiedere «aperture vere» per tutti i settori, soprattutto quelli che ancora non hanno una data per poter ripartire. E Matteo Salvini alza nuovamente la posta, convocando una videoconferenza della Lega prima della riunione di governo. «Ci aspettiamo riaperture e ripartenza, lavoro e libertà, all'aperto e al chiuso, di giorno e di sera». Il governo dovrebbe dunque decidere anche la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (il 22 o il 29 maggio), quella delle piscine al chiuso, che potrebbe essere il 1 giugno assieme alle palestre, e la ripresa del settore dei matrimoni.

MATRIMONI. La data potrebbe essere attorno al 15 giugno e non è escluso che il wedding sia la prima attività nella quale sperimentare il green pass, le certificazioni che già consentono di spostarsi tra regione di colore diverso. Chi vuole partecipare ad un banchetto dovrà avere il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone negativo effettuato 48 ore prima della cerimonia.

RISTORANTI. Non dovrebbe cambiare nulla, invece, per quanto riguarda la data dei ristoranti al chiuso: potranno riaprire a partire dal 1 giugno; è possibile però che il governo decida di consentire l'attività anche la sera mentre al momento il decreto fissa l'apertura dalle 5 alle 18. E se sarà probabilmente superato il divieto di consumare al bancone del bar, non dovrebbe essere modificata la data per la ripartenza delle fiere (15 giugno), dei congressi e dei parchi tematici (1 luglio). Questo perché il governo, lo ha ribadito il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Cts Franco Locatelli, vuole comunque avere una fotografia piena degli effetti delle riaperture del 26 aprile, che si avrà solo a partire dal monitoraggio di venerdì prossimo.

MASCHERINA. Ovvio però che, così come per il coprifuoco, una nuova verifica verrà fatta all'inizio di giugno anche per questi settori. E potrebbe essere sempre quello il momento per l'esecutivo per affrontare un altro tema, quello dell'utilizzo della mascherina all'aperto, che da più parti è stato già sollevato. Al momento, ha detto chiaro Locatelli, «è troppo presto per rimuoverla, oggi la scelta non è ipotizzabile». Ma, ha aggiunto, «verrà il momento in cui potremmo abbandonarla». Non sarà all'inizio di giugno, ma non è affatto escluso che con l'arrivo dell'estate - quando la metà della popolazione sarà vaccinata almeno con una dose - dopo il coprifuoco anche l'oggetto più indossato dagli italiani in questo ultimo anno possa diventare un ricordo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia