Italia e Estero

Conte parla alla Camera: «Il Paese è sgomento, crisi infondata»

Il discorso del premier fa appello ai «costruttori» e sottolineando l'importanza della ripartenza e del legame con l'Europa
Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
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Il premier Conte, alla Camera, si appella ai «costruttori» in un momento così cruciale e per una crisi «senza fondamento», non nega che ci siano stati errori, ma difende l'operato dell'Esecutivo che ha fatto del «proprio meglio» anche per imprimere in Ue «una svolta irreversibile» per la crescita e la lotta al Covid. 

Il governo «ha sempre operato con il massimo scrupolo per il bene del Paese» - ha detto Conte - il Paese «merita un governo coeso, ora si volta pagina». E mentre Renzi pubblica la sua e-news proprio mentre parla Conte, dicendo che ringrazia chi dei suoi «sta resistendo alle pressioni», il premier incalza: «Si sono astenuti perché non c'è il Mes» che però «non c'entra nulla con il Recovery» che è «sforzo collettivo di cui andare fieri».

Il centrodestra intanto convoca un vertice e presenta la risoluzione contro Conte in cui si parla di «fallimento» del governo contro la pandemia.

Le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell'Aula della Camera sono durate circa 55 minuti, e sono state punteggiate da quattordici applausi della maggioranza. Di questi, uno solo è stato condiviso da alcuni deputati di Italia Viva, quello relativo all'annuncio della prossima nomina di una Autorità delegata per i Servizi segreti. 

L'applauso più convinto è stato quello che ha sottolineato il ringraziamento del presidente del Consiglio al ruolo dei sindacati, ma anche quello per la scelta di Procida come capitale della Cultura è stato fragoroso.

Applausi sono arrivati quando Conte ha rivendicato il «buon lavoro» del suo governo, la sua capacità di «offrire il meglio alla comunità nazionale», sul varo dell'assegno unico mensile. Battimani arrivano quando Conte auspica una «soluzione alla crisi» che «la gente non capisce» e «non ha senso». Consenso della maggioranza, non condiviso dall'opposizione, all'annuncio di una legge elettorale in chiave proporzionale. Polemiche all'appello a dare «un contributo» lanciato alle forze politiche ed al bisogno di «dire no al sovranismo».

 

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