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Condannato in Cassazione a 30 anni, Graziano Mesina è fuggito

L'ex primula rossa del Supramonte è stato condannato ieri in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti
Il bandito sardo Graziano Mesina in auto con il suo avvocato
Il bandito sardo Graziano Mesina in auto con il suo avvocato
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Graziano Mesina, l'ex primula rossa del Supramonte, condannato ieri in via definitiva a 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, è irreperibile. Quando i carabinieri ieri notte, dopo il verdetto della Cassazione, si sono presentati alla sua abitazione ad Orgosolo per condurlo in carcere, il bandito sardo non c'era. Ieri pomeriggio prima della sentenza, per la prima volta dopo un anno, non si era presentato alla stazione dei carabinieri per la firma.

Graziano Mesina ieri ha atteso la sentenza a Orgosolo con al suo fianco l'avvocata Maria Luisa Vernier, mentre l'altra legale Beatrice Goddi discuteva a Roma in Cassazione. Ma poi nel tardo pomeriggio, quando sembrava che la data della sentenza dovesse essere rinviata, l'avvocata Vernier è tornata a Cagliari e Mesina è rimasto solo a casa. I due legali sono rimasti spiazzati dalla fuga del loro assistito, ma per il momento preferiscono non commentare.

L'avvocata Goddi dice invece la sua all'Ansa sulla sentenza: «Non ci aspettavamo il rigetto del ricorso perché c'erano dei punti relativi alla competenza territoriale su cui noi puntavamo. Il reato più grave era l'associazione a delinquere relativa a Orosolo e il giudice competente per il procedimento doveva essere quello di Nuoro, per questo pensavamo di spuntarla. Anche Mesina era ottimista - conclude la legale - e attendeva la sentenza serenamente».

 

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