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Attentato di Strasburgo, ucciso Cherif Chekatt

Fermato il terrorista: l'uomo ha sparato anche ai gendarmi. Resta gravissimo il giornalista italiano ferito alla testa
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Cherif Chekatt, il killer di Strasburgo, è stato ucciso in pieno quartiere di Neudorf, dove aveva fatto perdere le tracce 48 ore fa dopo l'attentato commesso nel mercato di Natale.

Chekatt è stato ucciso dalla polizia in un blitz nella rue du Lazaret. Aveva con sé una pistola e un coltello. Secondo alcune testimonianze avrebbe prima minacciato i poliziotti quindi avrebbe sparato contro di loro più colpi. A quel punto i gendarmi hanno reagito. 

L'uomo si è rifugiato nel «suo» quartiere, la zona che conosceva palmo a palmo, e dove - dicono alcune fonti ai media francesi presenti sul posto - potrebbe aver goduto di appoggi in queste ore. C'è anche l'ipotesi che l'avviso di ricerca di testimoni lanciato ieri dalla polizia abbia portato i suoi frutti 24 ore più tardi: già nel pomeriggio la «pista tedesca» era tramontata e diversi blitz era stati lanciati nella città. Tutto era infatti concentrato da ore su Strasburgo e, in particolare, nella zona di Neudorf, dove probabilmente Chekatt ha cercato di farsi curare la profonda ferita al braccio provocata dai proiettili del fucile d'assalto in dotazione alla polizia che aveva reagito al suo attacco al mercato.

 

Più di 700 poliziotti sono stati impegnati nelle ricerche dell'uomo dall'alba. In serata l'epilogo con gli spari che hanno interrotto la lunga caccia all'uomo. 

Intanto restano gravissime le condizioni di Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ferito alla testa da un proiettile durante l'attentato a Strasburgo. Il connazionale sta lottando tra la vita e la morte nell'ospedale in cui è stato ricoverato dopo l'attacco al mercatino di Natale.

«Da quello che si è capito - ha detto Danilo Moresco, il padre della fidanzata - Antonio è in coma e non si può operare per la posizione gravissima del proiettile che è arrivato alla colonna alla base del cranio, vicino alla spina dorsale». «Inizialmente ci hanno detto solo che Antonio era rimasto ferito - ha continuato Moresco -. Pensavamo fosse una cosa da poco, ma purtroppo, con il passare del tempo, le notizie si sono fatte sempre più gravi».

Secondo quanto riportato da La voce del Trentino, il 29enne sarebbe stato colpito alla testa e non è ancora noto in quale ospedale sia ricoverato. Partiti nella notte da Trento, appena appresa la notizia, il papà Domenico, la mamma Annamaria e la sorella Federica, assieme alla fidanzata Laura Moresco, sono arrivati a Strasburgo per stare vicino ad Antonio.

La famiglia Megalizzi è originaria di Reggio Calabria ma nel 1990 si è trasferita a Trento, quando Antonio aveva appena 5 mesi. Già durante gli studi all'università di Trento e di Verona il giovane ha iniziato a lavorare in radio, sia come speaker che come giornalista.

Ha collaborato così per la programmazione della Rai di Trento, il canale radiofonico dell'emittente locale Rttr e ultimamente soprattutto per radio 80 Forever Young di Rovereto che su Facebook esprime la sua vicinanza al collega e alla sua famiglia in questo difficile momento. Megalizzi si trovava a Strasburgo per seguire per Europhonica le sedute plenarie del Parlamento europeo.

Oltre ad Antonio Megalizzi, un altro componente dello staff della radio Europhonica sarebbe rimasto «gravemente ferito» ieri sera a Strasburgo ed è attualmente ricoverato in ospedale. Lo si legge in un tweet rilanciato dalla stessa emittente nel quale si precisa che il secondo ferito è un componente dell'equipe francese di Europhonica, abitante a Strasburgo.

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