Italia e Estero

Addio a Franca Valeri, la signora della comicità

Aveva compiuto 100 anni solo 9 giorni fa. Ha sdoganato la comicità femminile imponendola in un'Italia ancora maschilista
  • Franca Valeri, i mille volti di un'attrice e comica
    Franca Valeri, i mille volti di un'attrice e comica
  • Franca Valeri, i mille volti di un'attrice e comica
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    Franca Valeri, i mille volti di un'attrice e comica
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È morta Franca Valeri. L'attrice, nata a Milano nel 1920, aveva appena compiuto 100 anni il 31 luglio. 

«Qual è stato il giorno più bello della mia lunga vita? La fine della guerra, il 25 aprile 1945: capii che finiva un incubo terribile e che cominciava la mia giovinezza». 
Così Franca Valeri, alla vigilia dei 100 anni pochi giorni fa, ripercorreva le gioie e i dolori che hanno segnato la sua esistenza e la sua straordinaria carriera in un'intervista a Famiglia Cristiana. «Ricordo come fosse oggi il 5 settembre 1938, quando il regime fascista di Mussolini promulgò le leggi razziali, ponendo fine alla mia infanzia felice: vidi mio padre piangere sulla pagina del giornale che dava la notizia». Di origine ebraica per parte di padre, mentre la madre era cattolica, nell'intervista la grande attrice svela di essere «molto legate alla sue origini e all'identità ebraica, anche se non praticante».

A proposito del suo successo, afferma che il segreto sta nel fatto che «i personaggi che ho interpretato erano veri: l'ironia, senza un fondo di crudeltà, diventa dilettantismo».

Come dimenticare i suoi personaggi e i dialoghi brillanti: «Pronto mammà, nun è che te sei dimenticata quarcosa su a tomba de nonno. Apposta che non mi dà più i nummeri». Vestaglia di flanella, un'improbabile «impalcatura» per i capelli, cornetta all'orecchio e lo sguardo fisso un po' nel vuoto e un po' sulle unghie curate, la sora Cecioni entrava nelle case degli italiani dagli schermi in bianco e nero della Rai dei varietà, degli Studio Uno, delle trasmissioni firmate da quel gran genio di Antonello Falqui. L'Italia che si accomodava sul divano davanti ad una scatola che trasmetteva un solo canale, rideva per quelle inverosimili storie che quel personaggio femminile dall'accento ciociaro raccontava a «mammà». Lei milanese, da tempo aveva inventato una maschera laziale, bissando quel successo che già aveva ottenuto con un'altra figura divenuta mitica: la signorina snob. 
Franca Valeri, aveva sdoganato la comicità femminile imponendola in un'Italia ancora maschilista, dove il gentil sesso nella tv di Stato era relegata (tranne per rari casi) al corpo di ballo, al massimo esiliata al rango di soubrette. Donna colta, intelligentissima, fine attrice di teatro, padrona del palcoscenico, aveva dimostrato fin da subito il suo genio creativo, sorretto da una cultura sconfinata maturata nei sui continui e prolifici contatti con il mondo intellettuale meneghino e le sue letture impegnate..

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