Scandurra, 'imparziale anche con chi mi ha pagato 400 mila euro'

MILANO, 06 AGO - " Sì, sì, sono assolutamente imparziale perché il mio codice etico mi fa dire di non mescolare le funzioni". Alessandro Scandurra, il componente della disciolta commissione paesaggio del Comune, ha risposto così, durante l'interrogatorio preventivo, alla domanda se fosse o meno obbiettivo nel valutare, in qualità di pubblico ufficiale, un progetto di un investitore che gli ha versato 400 mila euro per le sue prestazioni professionali e quindi come professionista. Durante il faccia a faccia con il gip Mattia Fiorentini, Scandurra, poi posto ai domiciliari nell'ambito dell'indagine con al centro la gestione dell'urbanistica a Milano, in merito al tema sul conflitto di interessi ha aggiunto: "Se mi avessero detto di non ricevere incarichi da... di non poter ricevere incarichi da soggetti che presentavano in ogni modo alla commissione un progetto, non avrei fatto parte della Commissione del Paesaggio". "lo prestavo le mie capacità, la mia sensibilità, la mia conoscenza alla Commissione del Paesaggio, alla pubblica amministrazione per ottenere il meglio", ha sottolineato. E al giudice che gli ha chiesto "perché rischiare un patente conflitto di interessi, o comunque una situazione quantomeno antipatica o di sospetto" e se far parte dell'organismo comunale fosse "una questione di prestigio" ha replicato: "servizio civico, contributo e diffusione culturale della cultura urbana".
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