'Cpr Torino inadeguato per malati',giudice annulla trattenimento

TORINO, 12 NOV - Le persone rinchiuse nel Cpr di Torino non sono tutelate a sufficienza dal punto di vista medico: è quanto ha concluso un giudice della Corte d'appello del capoluogo piemontese che ha annullato, per ragioni di salute, il trattenimento di un marocchino di 48 anni. Il decreto del magistrato, che si basa anche su una recente pronuncia del Consiglio di Stato sulle problematiche dei Centri in materia di sorveglianza sanitaria, ribalta una decisione presa pochi giorni prima da un giudice di pace. Il migrante era stato portato nel Centro subalpino il 27 ottobre dopo l'espulsione disposta dalla prefettura di Monza. Oltre a chiedere la protezione internazionale, l'uomo aveva fatto presente di soffrire di una serie di disturbi. Un'Asl lombarda aveva comunque rilasciato un certificato di idoneità al trattenimento. Sulla scorta dei documenti presentati dalla difesa lo straniero è, sotto il profilo lavorativo, invalido al 75% per un infortunio patito nel 2009 (che all'epoca richiese un intervento neurochirurgico), che è diabetico, consumatore di alcol e droga e che accusa cefalee, perdita di memoria, lombalgia, ipertensione arteriosa. La decisione si basa anche sulla sentenza con cui lo scorso 7 ottobre il Consiglio di Stato ha annullato un decreto con cui il Ministero degli interni approvò lo schema del capitolato d'appalto sulla gestione dei Cpr sollevando una serie di problematiche sul trattamento delle persone malate. Secondo il giudice Giacomo Marson, infatti, il complesso delle circostanze "induce a ritenere che, allo stato attuale, in assenza di evidente dimostrative di condizioni differenti rispetto al Cpr (di Torino - ndr), le persone trattenute non siano sufficientemente tutelate da un punto di vista medico" che la situazione "non sia destinata a risolversi nel breve periodo".
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