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Pre-Box, scatole «prefabbricate» per lo smaltimento dell'amianto

La Pannelli di Verolanuova ha brevettato con l'Università di Bergamo un sistema più sicuro per lo stoccaggio e la conservazione dei rifiuti
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VEROLANUOVADi prefabbricati e nuovi capannoni da costruire se ne parlerà in futuro, forse. Oggi alla Pannelli di Verolanuova c'è un nuovo business che riscalda i cuori dei fratelli Antonini. Si chiama Pre-Box ed è una grossa scatola in calcestruzzo che può contenere, garantendo la massima sicurezza nel tempo, fino a 300 metri quadrati di amianto.
«È frutto di un'idea del nostro Archimede, mio fratello Ruggero - svela Giacomo Antonini - che tempo fa è casualmente incappato in una manifestazione di protesta contro le discariche di amianto. Siamo convinti che se le istituzioni (Regioni, Province e Comuni) recepiranno le reali potenzialità di questo nostro sistema per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi, avremo un lavoro garantito per i prossimi trent'anni».
Proviamo allora a dare il nostro contributo alla causa. Normalmente i pannelli di amianto vengono accatastati e avvolti in particolari cellophane per poi essere depositati in discarica. «Ma lo smaltimento tradizionale - spiega Antonini - presenta alcuni pericoli come ad esempio la rottura degli involucri protettivi e la conseguente dispersione nell'aria e nelle falde acquifere di polveri provenienti da ogni singolo bancale di amianto». Con il Pre-Box, al contrario, il rischio inquinamento viene meno grazie ai sette centimetri di calcestruzzo che formano le pareti della scatola prefabbricata dalla Pannelli e, soprattutto, alla tenuta stagna dei sigilli che chiudono questo contenitore.
«Caratteristiche - evidenzia l'imprenditore bresciano - che garantiscono una durata del Pre-Box di almeno 100 anni e che permettono di ottimizzare le capacità e i costi di stoccaggio dell'amianto». Grazie al Pre-Box si otterrebbero vantaggi anche in discarica. «Con l'attuale sistema di smaltimento - chiarisce Antonini - è prevista una copertura giornaliera della cava per evitare una possibile dispersione dell'amianto. Non solo: una volta esaurito lo spazio in discarica, questa non potrà più essere interessata da opere di escavazione e l'area sovrastante potrà essere destinata unicamente alla semina di erba».
L'accatastamento di amianto con casse Pre-Box consente invece una migliore gestione dello spazio sia durante il trasporto sia in discarica e, in secondo luogo, il riutilizzo dell'area che copre la cava. «Magari come parco fotovoltaico o con un'importante opera di piantumazione» è il consiglio di Giacomo Antonini riportato anche nel disegno esemplificativo che trovate in pagina.
Ad alimentare l'entusiasmo degli Antonini vi sono anche altri due fattori da tenere in considerazione. Il primo riguarda la collaborazione che la famiglia di Verolanuova ha intrapreso con l'Università di Bergamo per sviluppare questo progetto e che le ha permesso di ottenere il brevetto del sistema Pre-Box.
Il secondo concerne invece la massiccia presenza di amianto sul territorio nazionale. «In Italia - conclude Antonini - si contano ancora 32 milioni di tonnellate di amianto da smaltire e se il Pre-Box venisse accolto come sistema di riferimento potremmo anche pensare di cedere in licenza il nostro brevetto per consentirne l'uso in tutta Italia. Di sicuro per almeno i prossimi trent'anni di lavoro».
Erminio Bissolotti
e.bissolotti@giornaledibrescia.it

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