Picchiato e bruciato vivo, arrestati tre fratelli

Tre fratelli napoletani sono stati arrestati dai carabinieri di Brescia perchè ritenuti responsabili dell’omicidio di Gioacchino Lombardo.
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Tre fratelli napoletani - Claudio, Giovanni e Pasquale Palumbo - sono stati arrestati dai carabinieri del comando provinciale di Brescia perchè ritenuti responsabili dell’omicidio di Gioacchino Lombardo, 51 anni, commesso il 2 luglio 2003 a Bereguardo (Pavia).

I militari hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Pavia a Rozzano, Sesto San Giovanni e Savona. Nel pomeriggio del 2 luglio 2003 i tre arrestati, in un’abitazione del Villaggio Prealpino a Brescia, avevano picchiato violentemente Lombardo, fratturandogli le ossa nasali ed il cranio, ’incaprettandolo' con del filo elettrico e trasportandolo poi ancora vivo nelle campagne di Pavia nel bagagliaio dell’auto. Qui il mezzo venne incendiato, provocando la morte di Lombardo.

I tre nell’ottobre 2010 erano stati condannati in primo grado a 25 anni e 3 mesi per tentato omicidio, incendio e omicidio colposo. L’autopsia eseguita sul corpo di Lombardo aveva stabilito che il decesso avvenne per asfissia mentre l’uomo si trovava rinchiuso nel bagagliaio dell’auto data alle fiamme dai fratelli Palumbo a Bereguardo (Pavia).

Si dovette poi ritornare alla fase delle indagini preliminari dopo che la Corte d’appello di Brescia, nel gennaio 2012, aveva annullato la sentenza di primo grado rinviando gli atti a Pavia per competenza territoriale e riqualificando il reato in omicidio volontario aggravato.
«Un’anomalia che tutti e tre fossero liberi, malgrado lo spessore criminale», ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, il colonnello Marco Turchi, cui è stato posto rimedio grazie alle nuove indagini del nucleo investigativo di Brescia, che ha anche inviato reperti mai analizzati prima ai RIS di Parma. I tre fratelli napoletani si trovano ora in carcere a Monza, Savona e Pavia.

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