Garda

Incidente nautico, difesa dei tedeschi contesta test alcolemico

Nuova udienza per la morte di Greta Nedrotti, 25 anni, e Umberto Garzarella, 37, morti la sera del 19 giugno 2021 a Salò
Lo striscione per Greta e Umberto, anche questa mattina, fuori dal tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Lo striscione per Greta e Umberto, anche questa mattina, fuori dal tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Nuova udienza del processo per la morte di Greta Nedrotti, 25 anni, e Umberto Garzarella, 37, uccisi la sera del 19 giugno 2021 a Salò, travolti da un motoscafo mentre erano sulla loro barca al largo di Portese. Presenti in aula i due imputati tedeschi Patrick Kassen e Christian Teismann, accusati di omicidio colposo, omissione di soccorso e naufragio.

Durante l'udienza di venerdì 25 febbraio i due, nella deposizione davanti al giudice Mauroernesto Macca, hanno ribadito la loro versione: entrambi hanno detto «non eravamo ubriachi, abbiamo sentito un rumore ma abbiamo pensato a un pezzo di legno e siamo rientrati in porto perché stavamo imbarcando acqua». I due hanno fatto riferimento al passaggio di una seconda barca, un altro Riva, che li ha sorpassati dando un colpo di clacson, che tutti e due hanno interpretato come un saluto, da cui hanno dedotto che non fosse successo niente di grave.

Cosa è emerso dall'udienza del 2 marzo, in sintesi

I consulenti tecnici della difesa mettono in dubbio la positività all'alcol riscontrata su Patrick Kassen. Un primo esame sul sangue prelevato al tedesco 14 ore dopo l'incidente risultò negativo, mentre ad un secondo accertamento venne riscontrata la positività. «Gli esami sono stati eseguiti sullo stesso campione di sangue, con la stessa metodologia e dagli stessi operatori. Non è stato detto che problema è stato riscontrato, perché l'esame è stato ripetuto due giorni dopo e in che modo è stato conservato il sangue. E soprattutto non si capisce perché deve essere stato tenuto valido il secondo esame e non il primo» ha spiegato Sabino Pelosi, medico legale e consulente di parte.

«I due tedeschi hanno riferito di aver bevuto durante la giornata dell'incidente e anche dopo e non si può quindi stabilire, come invece fatto dalla Procura, che al momento dello scontro Kassen che era alla guida avesse un tasso alcolemico tra 2,39 e 2,22 grammi per litro come ricostruito con il principio di Widmark dagli inquirenti sulla base di elementi però non documentabili».

L'udienza, minuto per minuto

Non essendo possibile fare foto e video o registrare audio in aula, vi raccontiamo l'udienza in tempo reale con diretta testuale.

Avviso per i lettori: I virgolettati che seguono sono fedeli alle dichiarazioni e precisamente riportati, ma non sono per forza testuali, perché raccolti e pubblicati in tempo reale. I lanci sono proposti in ordine dal più recente al più risalente.

Ore 12.30 - si chiude l'udienza

Il giudice Mauroernesto Macca dà appuntamento alla prossima udienza, in programma il 15 marzo.

Il secondo consulente della difesa

 

Ore 11.43 - Giuseppe Sartori, esperto di neuroscienze forensi

«Nei soggetti con livello di alcolemia prossimo a 1 (intossicazione etilica acuta), la memoria è fallace: ricordano meno di un soggetto sobrio. Un ubriaco ricorda come un sobrio a distanza di una settimana dal fatto. Da tener presente che il livello di inaccuratezza del ricordo viene influenzato nel momento dell'intossicazione, l'alcol blocca l'immagazzinamento dell'informazione, dunque non c'è modo di recuperarla». Sartori ha analizzato la prima deposizione di Kassen, il 20 giugno 2021, perché il ricordo più corrispondente è quello vicino nel tempo, e ne conferma a suo parere la lucidità. 

Il neuroscienziato mette inoltre in discussione l'attendibilità dei testimoni e evidenzia il fatto che i loro ricordi possano essere stati influenzati.

Il primo consulente della difesa

Patrick Kassen e l'amico tedesco a bordo del motoscafo sul lago di Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it
Patrick Kassen e l'amico tedesco a bordo del motoscafo sul lago di Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it

Ore 11.21 - curva di Widmark e alitosi alcolica

Pelosi: «Se assumo ripetutamente alcol, farò impennare in continuazione la curva di Widmark (che determina la velocità di assorbimento), ma è l'ultima assunzione documentata che determina il decremento finale dell'alcol nel sangue». «L'alitosi alcolica è l'odore di alcol nel fiato. La visita dei soccorritori del 118 è avvenuta all'hotel Commercio e Kassen ha parlato in italiano». Tradotto: avendo bevuto anche dopo l'incidente, non è detto che Kassen fosse in stato alterato mentre guidava.

Ore 10.58 - le domande della pm Maria Cristina Bonomo

La pm chiede al dott. Pelosi come funziona il fenomeno di fermentazione del sangue, la risposta: «Se il sangue si deteriora può creare un livello di alcolemia, anche se c'è totale assenza di alcol, soprattutto se il campione è mal conservato». La pm incalza: «E quanto tempo ci vorrebbe per un'eventuale fermentazione?». Pelosi risponde che non lo sa stabilire con certezza. Il pubblico ministero Bonomo sottolinea che allora le affermazioni di Pelosi sono ipotesi, cioè dubbi non verificati.

Pelosi aggiunge: «Le testimonianze delle persone sull'ubriachezza non sono attendibili».

ore 10.54 - «non ci sono prove dell'ubriachezza di Kassen»

«L'ubriachezza di Patrick Kassen non può essere documentata, lo dimostrano sia la necessità di ripetere le analisi del sangue che il referto dei soccorritori dell'ambulanza. La scheda compilata dagli operatori del 118, infatti, fa riferimento all'alcol solo attraverso il codice che si riferisce all'alitosi alcolica e al codice 303 (dipendenza da sostanza alcolica), mentre sarebbe stato più corretto usare il 303.0 (intossicazione etilica)».

ore 10.42 - i referti dei soccorritori del 118 dopo l'incidente

Riferendosi all'ambulanza chiamata dopo l'incidente, chiamata dal locale mentre bevevano con altri tedeschi all'hotel Commercio di Salò, il dott. Pelosi riporta la valutazione che i soccorritori del 118 intervenuti quella sera. «Per la valutazione dello stato di coscienza di Kassen, il livello era A, cioè cosciente e lucido». A proposito dell'uscita dei soccorsi, Kassen stesso durante l'esame lo aveva definito un malinteso: «Non stavo sanguinando, era un rigurgito perché soffro di reflusso». In quanto al trauma cranico, la valutazione del paziente era stata «normale», per cui Pelosi conclude «non c'erano anomalie nel comportamento di Kassen».

Ore 10.34 - la condizione psicofisica di Kassen

«Riguardo alla sintomatologia a cui si fa riferimento negli atti, ci sono tante testimonianze suggestive sullo stato di ubriachezza di Kassen. Si tratta di un riferito che mi sembra non si basino su dati attendibili e documentabili. Non abbiamo elementi che dimostrino che Kassen non fosse in grado di guidare il motoscafo».

ore 10.19 - i dubbi sul test di Kassen

Riferendosi al test per rilevare tracce di alcol e droga a cui si è sottoposto Patrick Kassen - il tedesco alla guida al momento dello schianto - il dott. Pelosi sottolinea che «se i risultati analitici che sono emersi dal campione analizzato il giorno dopo l'incidente, domenica 20 giugno 2021, avessere dato risultati non contrastanti, non sarebbero stati ripetuti. Invece, ne è stato disposto il rifacimento tre giorni dopo, il 23 giugno». I risultati della prima analisi avevano restituito un tasso alcolemico di 0,01 mentre la seconda aveva riscontrato una concentrazione di 0,29 grammi di alcol etilico nel sangue.

Secondo il consulente, è da chiarire perché l'indagine sia stata ripetuta sul campione di sangue e se quel campione è rimasto intatto. «Il dubbio è che il campione possa essere stato alterato. Magari stando fuori dal frigorifero». Pelosi aggiunge: «Chi ha fatto queste analisi non ha dimistichezza con il metodo».

Facendo riferimento al fatto che la curva di Widmark (regola scientifica che determina la velocità di assorbimento dell'alcol) non sia costante, Pelosi evidenzia come a suo parere non ci sia stata logica nel condurre le analisi.

Il gozzo in legno su cui si trovavano Umberto Garzarella e Greta Nedrotti
Il gozzo in legno su cui si trovavano Umberto Garzarella e Greta Nedrotti

ore 10.05 - Le ferite sui corpi di Umberto e Greta

Il dott. Sabino Pelosi, medico legale di Modena, ribadisce che la chiglia del motoscafo dei tedeschi su Umberto Garzarella ha agito come una lama. Pelosi esclude che siano intervenute le eliche, secondo quando ha potuto capire dall'autopsia, perché le lacerazioni sul corpo del ragazzo non coincidono. «Anche un intervento immediato dei soccorsi non gli avrebbe salvato la vita».

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