Garda

Benedetta sarà proclamata beata: Sirmione in festa

Riconosciuto il miracolo avvenuto per intercessione della Bianchi Porro, l’«eroina della sofferenza»
La targa sulla casa di Benedetta Bianchi Porro a Sirmione © www.giornaledibrescia.it
La targa sulla casa di Benedetta Bianchi Porro a Sirmione © www.giornaledibrescia.it
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Una ragazza colpita da una sofferenza tremenda alla quale ha però reagito diffondendo amore e speranza. Benedetta Bianchi Porro, bresciana di adozione, sarà presto proclamata beata.

Papa Francesco ha ricevuto in udienza il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, e ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante «il miracolo, attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Benedetta Bianchi Porro, laica, nata a Dovàdola (Forlì-Cesena) l’8 agosto 1936 e morta il 23 gennaio 1964», come si legge sul sito del Vaticano. Nel 1951 Benedetta si trasferisce a Sirmione dove il padre ingegnere è direttore delle Terme. Di salute fragile sin dalla nascita, a tre mesi ha la poliomielite, che la fa diventare zoppa: ha una gamba più corta. Vorrebbe diventare medico per curare i malati. A 13 anni comincia ad accusare un deterioramento generale delle sue condizioni a causa del morbo di Recklinghausen. Dà alcuni esami di medicina, ma gradualmente diventa cieca, sorda e paralitica. Nel buio del suo dolore viene illuminata dalla luce della fede.

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