Garda

Assolto il capo dei vigili, che ora punta al reintegro

Saverio Santoro era finito al centro di un’intricata vicenda processuale
Una veduta panoramica di Limone
Una veduta panoramica di Limone
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Assolto e prosciolto da ogni accusa l’ex comandante della Polizia locale di Limone, Saverio Santoro. Che ora chiederà al Comune di essere reintegrato al proprio posto di lavoro. È l’epilogo giudiziario della vicenda che ha visto coinvolto il capo dei vigili del paese altogardesano finito, sei anni fa, al centro di una vicenda intricata, almeno dal punto di vista processuale.

Il 22 marzo 2012 il comandante veniva inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza poste nei pressi del negozio di abbigliamento Martinelli, svaligiato proco prima da ignoti che avevano sfondato la vetrina con un’auto rubata. Santoro è ripreso, un’ora dopo la spaccata, mentre scende dall’auto di servizio e lancia all’interno della boutique alcuni indumenti. Al giudice dirà di non essersi accorto delle condizioni in cui versava il negozio. A seguito del furto vennero presentate due distinte denunce a due diverse stazioni dei Carabinieri, che hanno originato, a carico di Saverio Santoro, due separati processi penali per contestare - sostanzialmente - una presunta omissione di una diretta attività d’indagine o quantomeno di avviso dei Carabinieri.

«Santoro - fa sapere il suo avvocato tramite una nota - era già stato definitivamente assolto in un primo processo penale, conclusosi nel maggio 2016, dalle accuse di falso e favoreggiamento (sia in primo grado che in appello). Il 12 aprile, nel secondo e parallelo processo sugli stessi fatti, nel quale le accuse erano di omissione di atti d’ufficio e dove, in primo grado, vi era stata una condanna a 8 mesi, Santoro è stato integralmente prosciolto dalla Corte d’Appello di Brescia con "sentenza di non doversi procedere" essendo lo stesso già stato giudicato per il medesimo fatto».

Dopo la prima assoluzione l’Amministrazione Comunale di Limone, che aveva sospeso Santoro dal servizio, nel 2016 lo reintegrava nell’Ufficio Anagrafe su invito del Tribunale Civile del Lavoro. «Ora - fa sapere il suo avvocato - chiederà di essere reintegrato al comando della Polizia locale».

 

 

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