Economia

Viticoltura, il Montenetto ora punta alla Doc

Il percorso è solo agli inizi, ma c'è unità di intenti tra le istituzioni e i produttori. Nel fine settimana la festa Montenetto in Rosso
PRESTO UN MONTENETTO DOC?
AA

Un patto territoriale per rilanciare la viticoltura delle colline a sud di Brescia. È l'argomento della conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina nella sede di Confagricoltura, organizzata insieme al Consorzio Montenetto. Oltre a presentare la manifestazione Montenetto in Rosso, in programma per questo weekend a Capriano del Colle con degustazioni, si è avviato il processo di costituzione di un patto del territorio tra il Consorzio e le aziende vitivinicole che attualmente producono la Doc Capriano del Colle e la Igt Montenetto di Brescia.

L'organizzazione agricola bresciana sostiene la presidente del Consorzio di tutela dei vini Montenetto, Maria Grazia Marinelli, che insieme ai rappresentanti delle amministrazioni di Flero, Poncarale e Capriano vuole muovere concretamente i primi passi verso il cambiamento dall'attuale denominazione.

«Non si tratta di un semplice cambio di nome. L'intento è uniformare e arrivare alla nuova denominazione Montenetto Doc con un'operazione che coinvolga anche altri Consorzi bresciani, come Garda e Botticino. È un percorso complesso, ma ricco di prospettive, che richiede unità di intenti tra tutte le parti coinvolte» ha spiegato Francesco Martinoni, presidente di Confagricoltura Brescia.

In particolare il patto è necessario per evitare la confusione che si genera tra Montenetto e Capriano del Colle. Ma per raggiungere questo scopo è necessaria la condivisione della bozza dell'accordo presentata questa mattina. Oltre al cambio di nome sarà necessario trovare un'alternativa valida per chi oggi usa l'Igt Montenetto ma è fuori dai perimetri geografici del Consorzio. Per fare questo si dovrà ampliare la Doc Garda fino al Comune di Castenedolo, in modo che i produttori di questo territorio possano passare da una denominazione all'altra.

Un intervento che ridisegna, quindi, i tratti di larga parte della viticoltura bresciana con l'obiettivo di rilanciare la tradizione vitivinicola delle colline a sud di Brescia cogliendone appieno le opportunità e le potenzialità. «L'operazione è particolarmente complessa, ma ci auguriamo che questa bozza di intesa trovi il più largo consenso possibile», conclude il presidente Martinoni.

 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia