Economia

Salario, formazione e welfare uniscono i metalmeccanici

Via libera quasi unanime (94%) alla piattaforma di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto. 280 le aziende bresciane interessate
Lavoratore in una fabbrica © www.giornaledibrescia.it
Lavoratore in una fabbrica © www.giornaledibrescia.it
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L’adeguamento del salario al costo della vita, gli incentivi alla formazione e il rafforzamento del welfare aziendale sono temi che hanno fatto scaturire una presa di posizione unanime da parte dei lavoratori metalmenccanici. Nelle fabbriche lombarde, il 94% della forza lavoro ha approvato la piattaforma del contratto nazionale formulata congiuntamente da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, al termine di una lunga campagna di assemblee che ha coinvolto circa 1.900 aziende (280 nel Bresciano). Nella nostra regione, conferma una nota congiunta dei sindacati di categoria, sono 200mila le tute blu coinvolte in questa trattativa con Federmeccanica.

Un negoziato - aggiungono dalle segreterie lombarde delle tre sigle sindacali - che si annuncia complicato, ma che vede le nostre organizzazioni determinate a proseguire nel segno dell’innovazione contrattuale».

Fim, Fiom e Uilm puntano innanzitutto a un aumento del salario dell’8% per il periodo 2020-2022 e al miglioramento delle relazioni industriali, aprendo in modo deciso alla partecipazione dei lavoratori. «Sarà il "contratto delle competenze" perché un ruolo importante dovrà averlo la formazione, strategica per coniugare esigenze di sviluppo delle imprese e valorizzazione del capitale umano - aggiungono dal sindacato lombardo -. Inoltre, vogliamo rafforzare il welfare integrativo e i temi ambientali con attenzione particolare alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro e all’estensione della contrattazione aziendale. Occorre infine riordinare i capitoli dell’inquadramento professionale, del mercato del lavoro e appalti e dell’orario di lavoro. Una sfida importante - concludono - in cui i metalmeccanici lombardi non faranno mancare il proprio contributo sia in termini di contenuti e innovazione sia, all’occorrenza, di capacità di mobilitazione. Il contratto è anche l’occasione per contribuire al rilancio di uno dei settori più importanti del Paese».

Reazioni positive giungono anche dai segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm. «La realizzazione di una piattaforma unitaria non si registrava dal 2006 - fa notare dalla Camera del Lavoro, Francesco Bertoli -. Nella sua complessità - aggiunge - questa piattaforma pone molta attenzione alle voci del salario e della formazione, tenendo peraltro in forte considerazione tutte le peculiarità del mercato dell’attuale mercato del lavoro. A partire dal tema della precarietà». Parole a cui fanno eco quelle del collega Martino Amadio, leader della Uilm Uil: «Con questa piattaforma si dà più potere d’acquisto ai lavoratori; un impegno che con gli accordi precedenti veniva trasferito nei contratti aziendali». Oltre all’aspetto economico, comunque, «questa piattaforma è ricca di contenuti che guardano alle esigenze delle persone», chiude il numero uno della Fim Cisl, Stefano Olivari. «Non a caso - evidenzia - durante le assemblee abbiamo sempre riscontrato un’alta partecipazione dei lavoratori».

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