Economia

Ricci Curbastro: con Gualberto entra la 18ª generazione

Nell’azienda affiancherà il padre Riccardo Ricci Curbastro. Il fratello Filippo è enologo
Riccardo e Gualberto Ricci  Curbastro - © www.giornaledibrescia.it
Riccardo e Gualberto Ricci Curbastro - © www.giornaledibrescia.it
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Ricci Curbastro scommette sulle nuove generazioni. Il giovane Gualberto è salito ufficialmente a bordo della storica realtà vitivinicola, che guiderà al fianco del padre Riccardo Ricci Curbastro, amministratore, e presto con i fratelli Filippo, enologo e Daniele, startupper immobiliare con vocazione artistica.

Classe 1991, laureato alla Bocconi, l’erede del «patrimonio» di casa, che vanta due tenute vitivinicole (l’omonima azienda di Capriolo in Franciacorta e la tenuta Rontana di Brisighella in Romagna), un Museo Agricolo e del Vino ed un agriturismo, ricopre dallo scorso anno la carica di vicepresidente della Strada del vino Franciacorta e di consigliere del Consorzio Vini Franciacorta. Dal 2014 conduce l’azienda agricola Giorgio Fortunato della zia Luisa Vezzoli, mentre dal 2016 ha fatto il suo ingresso nell’azienda di famiglia occupandosi di mercati nazionali e internazionali.

La staffetta avviene nel segno di una importante tradizione familiare, iniziata nel XIII secolo e di cui sono protagonisti illustri personaggi.

«Rappresentare la 18ª generazione in una delle realtà vinicole più significative d’Italia è un enorme privilegio, e una responsabilità che sono felice di condividere con mio padre - afferma Gualberto-. La sua esperienza, insieme all’amore per le radici e per la terra, sapranno guidarmi nelle scelte basate su logiche di sostenibilità, innovazione e responsabilità sociale verso il territorio». La cantina franciacortina, tra le prime in Italia ad aver ottenuto lo standard Equalitas, propone un modello di sostenibilità unico e condiviso per il settore vitivinicolo secondo i pilastri sociale, ambientale ed economico.

La spiccata sensibilità ambientale caratterizza gli investimenti sia in vigna (coi 29 ettari di vigneti) sia in cantina, come dimostrato dalla prima vendemmia biologica del 2018.

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