Economia

Iveco, il rilancio passa dalla metanizzazione dell’Eurocargo

Tavolo tecnico tra azienda e sindacati di via Volturno. Attesi nuovi investimenti
In linea. Il sito di via Volturno © www.giornaledibrescia.it
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L’obiettivo è partire con una fase di rilancio, e quello potrebbe arrivare con i prossimi investimenti, destinati a portare in Italia 3 miliardi di euro e sviluppare in Iveco Brescia la metanizzazione dell’Eurocargo. Intanto l’atteso confronto tra i rappresentanti dell’azienda e i sindacati sembra aver fatto tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori di via Volturno, dopo il brutto momento trascorso tra fine 2018 e inizio 2019.

Il faccia a faccia tra Angel Rodriguez Lagunilla (il responsabile di Cnh Industrial) e Vincenzo Retus (relazioni industriali di Iveco) da una parte, e Fim, Uilm, Fismic, Fiom e Ugl dall'altra, ha ottenuto per ora - come riferito dal segretario di Fismic Alessandro Conti «una stabilizzazione della situazione grazie a un investimento prossimo di 3 milioni e mezzo di euro sul processo produttivo, che significa attenzione verso Brescia e quindi continuità».

Notizie confortanti anche sul fronte cassa integrazione. «L’anno scorso abbiamo fatto 40 giorni - ricorda Stefano Olivari di Fim Cisl - e quest’anno si punta al dimezzamento. Per gli operai vale tanto. Con stipendi tra 1.400 e 1.600 euro in una settimana di cigo si perdono oltre 200 euro, e diventa un problema di sopravvivenza». Dimensionato negli ultimi tre anni il numero di dipendenti, che oggi sono 1.752, di cui 1.514 operai e 238 impiegati, «ora - come precisato dal segretario di Uilm Martino Amadio - l’attenzione è concentrata sulla competitività dello stabilimento.

Le postazioni di linea sono sotto organico, perché diminuendo i carri prodotti aumentano le operazioni e la flessibilità richiesta agli operai. Per chi ha scarse capacità operative infatti si sta guardando al pre-pensionamento. In futuro si punterà sempre di più sulla formazione». Intanto nel 2018 i carri medi prodotti sono stati 13.000 e per quest’anno è stata pianificata una produzione di 13.400, una cifra che vale il 32% del mercato europeo. «Per i prossimi 3-4 anni - spiega ancora Conti - ci saranno grandi trasformazioni, con la necessità di impianti per l’elettrificazione dei veicoli e la crescita esponenziale della digitalizzazione». Le grandi sfide sono al punto di partenza.

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