Economia

Istat, cala il potere di acquisto delle famiglie

I consumi restano stabili, ma cala la propensione al risparmio degli italiani
Potere d'acquisto  © www.giornaledibrescia.it
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Diminuisce nel quarto trimestre 2018 il potere d'acquisto delle famiglie. Secondo l'Istat il calo è stato dello 0,5% rispetto al terzo trimestre. Nello stesso periodo il reddito  disponibile lordo delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2%.Nonostante questo, i consumi hanno mantenuto una dinamica espansiva, a danno della propensione al  risparmio che negli ultimi mesi dell'anno è stata pari al 7,6% (0,6 punti in meno rispetto ai tre mesi precedenti).

«Il Paese arretra. Fino a che il reddito delle famiglie peggiora, non andremo da nessuna parte. I consumi, infatti, possono anche temporaneamente aumentare, sacrificando per un pò i risparmi, ma questo scambio non può durare a lungo. Inoltre non è certo così che i consumi potranno decollare come servirebbe per rilanciare la crescita». Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando in una nota i dati Istat. «Urge una politica dei redditi. Il Governo, più che ridurre la pressione fiscale a singole categorie di lavoratori, come le partite Iva, o immaginare addirittura la flat tax, farebbe meglio ad aiutare quel 40% di italiani che fatica ad arrivare alla fine del mese. Non solo per rispettare l'art. 53 della Costituzione, ma anche perché se si aiuta chi ha un reddito basso ripartono i consumi, dato che chi sta peggio ha una maggiore propensione marginale al consumo rispetto a chi è benestante» conclude Dona.

«I dati Istat sul potere d'acquisto delle famiglie confermano in pieno gli allarmi circa il progressivo impoverimento delle famiglie italiane nel corso del 2018. Oramai gli italiani per fare acquisti devono ricorrere ai propri risparmi». Lo afferma il Codacons. «Un tale quadro negativo si riflette sui consumi degli italiani, che rimangono al palo e non crescono come dovrebbero, e sull'intera economia nazionale, perché solo attraverso un potenziamento della capacità di spesa della famiglie sarà possibile uscire dalla recessione in cui è piombato il nostro paese», conclude l'associazione.

«I bilanci delle famiglie non si sono mai risollevati dalla crisi. Lo confermano i dati Istat sul potere d'acquisto degli italiani, in calo nell'ultimo trimestre del 2018 ed ancora di 2 miliardi di euro inferiore rispetto allo stesso periodo del 2011. In sette anni, dunque, le famiglie non sono ancora riuscite a recuperare pienamente quanto perduto durante la grande recessione» scrive Confesercenti In questo contesto, l'ulteriore calo del potere d'acquisto registrato nell'ultima parte del 2018 «non può che preoccupare. La 'non ripresà dei redditi e del potere d'acquisto degli italiani ha infatti influito pesantemente sui consumi, e quindi sul mercato interno e sulle Pmi che ad esso fanno riferimento: dal 2011 al 2018 abbiamo perso circa 360mila occupati indipendenti, tra imprenditori e collaboratori familiari. Quasi la metà (168mila) nel commercio, dove a soffrire di più sono stati i negozi di vicinato», prosegue l'associazione, secondo cui difficilmente i consumi nell'anno in corso cresceranno più dello 0,5%.

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